MPS: arrivano le prime condanne, ma a pagare saranno i cittadini.

La notizia della condanna in primo grado a sei anni di reclusione gli ex vertici di Banca Monte dei Paschi di Siena, Alessandro Profumo (attuale amministratore delegato di Leonardo) e Fabrizio Viola oltre che concederci il barlume di una rinnovata fiducia nella giustizia, potrebbe avere conseguenze drammatiche per la banca: i due erano sotto processo in qualità di ex presidente ed ex ad di Mps in un filone dell’indagine sulla banca senese legato ai derivati Alexandria e Santorini.
L’accusa era di false comunicazioni sociali e manipolazione informativa (aggiotaggio) per la contabilizzazione dal 2012 alla semestrale 2015 di derivati per 5 miliardi presentati a bilancio come BTp. In pratica avevano abbellito i bilanci, nascondendo la reale situazione dell’istituto. La banca senese, ai tempi di Viola e Profumo (arrivati dopo l’era di Giuseppe Mussari) non avrebbe conteggiato all’interno del bilancio le perdite legate ad Alexandria e Santorini.
Ora che gli ex vertici Viola e Profumo sono appena stati condannati per false comunicazioni sociali, salgono le probabilità che molti azionisti, proseguendo le vie legali, abbiano buone possibilità di essere rimborsati dalla banca, oggi controllata dal ministero dell’Economia al 68 per cento, in un momento tra l’altro molto delicato in cui il Tesoro sta cercando di uscire dall’azionariato.
Da indiscrezioni uscite sulla stampa sappiamo che le diverse banche contattate dal Mef come possibili spose per la banca senese – che dal 2017, con l’operazione di ricapitalizzazione precauzionale, vede lo Stato come azionista di maggioranza – non avrebbero alcuna intenzione di accollarsi Monte dei Paschi.
Sappiamo che il Mef aveva corteggiato anche UniCredit, ma la banca guidata da Jean Pierre Mustier, sarebbe disposta a considerare l’opzione di rilevare Mps solo se l’impatto sul capitale fosse neutrale: ipotesi altamente irreale. Adesso poi si apre il probabile scenario di una valanga di cause legali, e sempre da fonti giornalistiche apprendiamo che la banca a fronte di 10.735 tra cause, richieste stragiudiziali e reclami per un petitum complessivo di 10,2 miliardi, ha appena 500 milioni di accantonamenti per rischi legali.
Tra l’altro, oltre alle condanne, nella sentenza di ieri si multa la banca con una una sanzione di 800mila euro (per la legge 231 sulla responsabilità degli enti), con il paradosso che adesso che la banca è nazionalizzata dovrà pagare una multa per una condotta tenuta quando ancora era privata.
Insomma, siamo molto felici per questa sentenza che mette almeno un pò di giustizia nella storia di questa banca saccheggiata e depredata da decenni, ma la brutta notizia è che, molto probabilmente, alla fine pagheremo sempre e comunque noi come cittadini.

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Letizia Giorgianni
Letizia Giorgianni
O te ne stai in un angolo a compiangerti per quello che ti accade o ti rimbocchi le maniche, con la convinzione che il destino non sia scritto. Per il resto faccio cose, vedo gente e combatto contro ingiustizie e banche. Se vuoi segnalarmi qualcosa scrivimi a info@letiziagiorgianni.it

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