Gli ingredienti ci sono tutti. La voce di Eduardo, la musica di Pino Daniele, i ricordi e le testimonianze dei percorsi complessi vissuti in una città come Napoli. Capitale ‘Millenaria’, che compie 2.500 anni. Inizieranno a marzo le celebrazioni che coinvolgeranno diverse
realtà del capoluogo campano, rappresentandone la storia e la contemporaneità.
Il programma messo a punto dal Comune si arricchirà strada facendo e promette un anno di eventi, mostre, spettacoli e iniziative culturali per rendere omaggio a uno straordinario patrimonio storico, artistico, scientifico e identitario di Neapolis. Il taglio del nastro delle celebrazioni il prossimo 25 marzo, quando ‘torna’ al teatro di San Carlo Eduardo De Filippo, 80 anni dopo la messa in scena della prima proprio al Massimo partenopeo, con ‘Napoli Milionaria’. “Noi vedremo, grazie alla Rai e a tutti i partner, l’edizione del 1962, la prima volta in televisione del dramma – spiega Laura Valente, direttrice artistica della kermesse – ci fa piacere che sia questo per tante
ragioni. Intanto perché c’è quel ‘adda passa’ a’ nuttata’, che poi e’ diventata una frase celebre nel mondo per tante ragioni, ma soprattutto perché vedremo Eduardo, con la sua faccia, la sua voce, il suo senso etico pubblico ad accompagnare questa visione. ‘Eccomi a voi, vi parlerò di guerre, non e’ importante quale, e’ sempre un male che si realizza ai danni della terra, e come dire guarda al passato e accetta l’avvenire’ le sue parole”.
E se Eduardo sarà la voce che apre le celebrazioni, Pino Daniele ne sarà la colonna sonora e la sigla, con una versione inedita di ‘Napule e”. Torna la danza in piazza Plebiscito, il 29 aprile, in
occasione della giornata internazionale dell’arte tersicorea, quando da tutto il mondo, dall’Europa, italiani, stranieri, scuole di danza, saranno nel luogo simbolo della città a danzare e a far danzare.
Il Teatro di San Carlo, in attività dal 1737, tra i perni delle manifestazioni per il compleanno di Napoli, ancora una volta sarà protagonista con la sua scuola di danza più antica, nata nel 1812,
fucina di étoile che hanno lasciato il segno e fatto scuola. Una parte della programmazione è definita il Miglio della Memoria e vedrà iniziative in varie sedi, dal 17 aprile al 28 dicembre. Sotto
il titolo ‘Mischiamo le Carte’ si uniranno, l’equivalente di 150 km lineari di documenti d’archivio, oltre 2 milioni di volumi, visite guidate performative, spettacoli e concerti. Dall’archivio notarile a quello diocesano, Castel Capuano, Girolamini, Pio Monte della Misericordia, sono 19 gli enti che esporranno documenti, anche rari.
Tra le varie iniziative c’è un progetto dedicato a Benedetto Croce e tra i luoghi della memoria non poteva mancare il conservatorio San Pietro Maiella che dedicherà tutte le sue manifestazioni ai 2500 anni di Napoli. Il 18 settembre, poi, partirà l’installazione dei reperti ritrovati all’Albergo dei poveri, sarà un’installazione performativa corredata da foto di Mimmo Iodice, scattate negli anni 80.
È in programma anche la proiezione di ‘Vele’, il docufilm sulle vele di Scampia, che debutterà alla triennale di Milano prima di proseguire il suo viaggio per la biennale di Venezia. A ottobre, poi, concorso internazionale lirico intitolato a Enrico Caruso, che nel 2023 ha un suo museo, il primo pubblico, a Palazzo Reale a Napoli, una collaborazione del San Carlo con i più importanti teatri del mondo, dal Met di New York a La Scala, Amsterdam e Monaco di Baviera fino al festival di Aix en Provence. E, ancora con il Lirico più antico del mondo al centro, a prima assoluta di un inedito di Ennio Morricone,
‘Partenope’ il 12 e 14 dicembre, su libretto di Guido Barbieri e Sabdro Cappelletto. Una musica per la sirena di Napoli, dedicata alla città cui il maestro era legato, con installazione di Vanessa
Beecroft. E ancora in quel luogo, Assunta Spina, nuova produzione con Lina Sastri. Memus, poi, il museo del San Carlo, dedica una mostra a Roberto De Simone, 92 anni, il musicista che con ‘La gatta Cenerentola’ a Spoleto rivoluzionò il concetto di teatro. Il programma delle celebrazioni dei 2500 anni di Napoli “e’ articolato e diffuso. Nasce da un confronto diretto con le istituzioni culturali, le realtà sociali e le forze imprenditoriali che hanno contribuito a costruire una programmazione aperta, partecipativa e in continua evoluzione – spiega il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi – abbiamo già attivato oltre 70 collaborazioni tra enti, istituzioni, associazioni e musei, certi che si tratti di un numero destinato a crescere. Le celebrazioni dei 2500 anni rappresentano il modo per alimentare il protagonismo culturale di Napoli in Italia e nel mondo,
riprendendosi il ruolo da capitale europea che meritava, nonché l’occasione per restituire ai napoletani e a migliaia di turisti alcuni luoghi significativi, custodi della memoria e dell’identità
collettiva”.