“Solidarietà al Ministro Eugenia Roccella cui è stato conculcato il diritto di parola come nei regimi comunisti. La violenza di gruppettare scalmanate agli Stati Generali della Natalità che si tiene nel tempio del confronto plurale tra pensieri diversi, l’Università, è inaccettabile e va condannata con forza. Nella Sapienza ormai spadroneggiano i mestatori di odio, i gendarmi del pensiero unico, quelli e quelle che sono democratici solo se la pensi come loro. Peraltro il ministro non aveva neppure preso la parola, quindi stiamo alla censura preventiva, cioè a una discriminazione. Si stratificano episodi simili anche a causa del silenzio complice dei leader dell’opposizione che, oggi come 50 anni fa, considerano i teppisti vestiti di rosso come semplici compagni che sbagliano. Ma quella storia iniziata male finita peggio non tappò la bocca alla democrazia e semmai ha emarginato la sinistra, tuttora rinchiusa in una bolla incapacitante”.
Così in una nota il Vicepresidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli.