Sarà l’Italia a ospitare il principale dei tre centri di controllo della nuova galassia di satelliti europei Iris 2. Come sede dei nuovi centri di controllo, infatti, è stato scelto il Centro Spaziale del Fucino: lo ha annunciato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: “Il centro di fatto viene raddoppiato ed è il frutto dell’azione svolta dal nostro governo e dalle aziende che fanno riferimento al gruppo Leonardo”, ha detto il ministro, sottolineando che questa scelta “ci consentirà di rafforzare la leadership di questo centro come il più importante e significativo teleporto al mondo”. Una leadership italiana in ambito astronomico che il governo Meloni sta valorizzando: “Sappiamo – ha continuato Urso – che lo spazio e la colonizzazione di esso è il futuro dell’umanità e noi vogliamo che l’Italia abbia un ruolo da leader in questo”. Il tema dello spazio sarà anche al centro del G7, presieduto quest’anno dall’Italia: “La prima ministeriale del G7 sarà sull’industria e sullo spazio”, ha annunciato il ministro, sottolineando che questo risultato “non era scontato, perché erano sette anni che non si verificava. Sarà un’occasione – ha detto ancora – per confrontarsi con le altre grandi democrazie occidentali”. A tal uopo, è previsto un investimento di 50 milioni di euro che genererà duecento posti di lavoro, un importante risultato frutto di un impegno politico che vede il governo Meloni impegnato in prima linea anche in fatto di spazio e innovazione.
Ieri, inoltre, sono stati inaugurati i lavori per il tunnel subportuale di Genova, il primo tunnel subportuale urbano in Europa approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti totalmente finanziato da Aspi in un pacchetto di opere di compensazione per i danni del crollo del Ponte Morandi. Il tunnel di due corsie unirà le due aree agli estremi del porto e permetterà una riqualificazione della zona Lanterna convertendola a verde pubblico: un’innovazione trasportistica, viabilistica e anche urbanistica in senso sostenibile. E ancora in fatto di trasporti, prosegue il lavoro di modernizzazione della linea ferroviaria italiana: ad oggi arrivano già a 7,5 miliardi di euro i fondi del Pnrr spesi per le ferrovie, 5,6 per l’alta velocità, mentre sono 10 i miliardi le risorse destinate alle gare d’appalto. I principali interventi sono previsti sia al Sud, dove si mira a ridurre il gap col Mezzogiorno tramite il potenziamento delle tratte Napoli-Bari, la cui percorrenza scenderà a 2 ore, sia della Salerno-Reggio Calabria, riducendo a 4 ore il tempo per Roma, sia al Nord, dove invece si estenderà l’alta velocità alla Brescia-Verona-Vicenza e si unirà la linea Mestre-Trieste con l’aeroporto di Venezia. Le prossime sfide saranno la Roma-Pescara, per la quale è prevista una copertura di 951 milioni di euro, e il potenziamento della Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia e della Orte-Falconara.