Occupati in aumento, precarietà in calo. Ma la sinistra continua a raccontare tutt’altro

L’occupazione aumenta, cala il precariato. Non lo dice la maggioranza di governo, ma lo decretano personalità e istituti la cui parole non dovrebbe essere contraddetta, perlomeno per non fare la figura degli infedeli. Il primo che citeremo è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, le cui parole sono passate stranamente in sordina. Di solito la sinistra è sempre pronta a riprendere i discorsi del Capo dello Stato, a farne giustamente una strada da seguire, spesso però strumentalizzandoli come più piace. Adesso, invece, sembra che dem e compagni vari abbiano ignorato le parole di Mattarella, probabilmente in quanto troppo encomiastiche, anche indirettamente, del lavoro svolto dal Governo Meloni. Chissà se hanno pensato di accusarlo di essere fascista per questo. “I dati sull’occupazione registrano un trend positivo e questo è motivo di grande soddisfazione per tutti noi. È una buona notizia che siano aumentati i posti di lavoro, i contratti a tempo indeterminato, la crescita del lavoro femminile”. Uno a uno, Mattarella ricorda i risultati del Governo Meloni, ma a sinistra fanno finta di non capire e dai palchi del Primo Maggio aizzano la folla raccontando di un Paese allo stremo, di lavoro che non si trova più neanche a pagarlo, di italiani alla canna del gas a causa di un esecutivo ostile ai più poveri. Niente di più falso, ovviamente, ma tutto è propaganda, anche riportare dati falsi o montati ad arte per una narrazione distolta.

I dati (veri) pubblicati dall’Istat

La batosta alla sinistra arriva però ancora più forte dall’Istat, altro istituto che, a sinistra, è da un po’ che fingono di non vedere. Nemmeno l’Istat, l’hanno visto arrivare. I dati emanati ieri dall’autorevole istituto di ricerca non solo corroborano le tesi di un mercato del lavoro riattivato dopo gli anni di sterile assistenzialismo, ma distruggono totalmente le dicerie della sinistra. Guardiamoli uno per volta: rispetto allo stesso periodo del 2023, il numero di occupati è cresciuto a marzo 2024 di altre 425mila unità, l’1,8% in più. Gli occupati totali sono 23 milioni e 840mila, il tasso di occupazione sale a 62,1%. Un record, considerando soprattutto l’impietoso confronto con i governi di sinistra del decennio scorso: sotto gli esecutivi Renzi e Gentiloni, il tasso era del 55%. Allora la disoccupazione era al 13%, i disoccupati circa 3 milioni: oggi invece sono 1,8 milioni e il tasso è calato ancora, anche a marzo 2024, raggiungendo quota 7,2%. A scendere è soprattutto la disoccupazione giovanile: va a quota 20,1%, calando del 2,3%. E sulla precarietà, il cavallo di battaglia di Schlein, Landini e compagnia cantante? Sui 18 milioni di lavoratori dipendenti, 16 milioni sono a tempo indeterminato, 2,8 sono precari. Negli ultimi dodici mesi, i precari sono calati del 6%, mentre i lavoratori stabili sono saliti di altri 3,6 punti percentuali.

Smontate le narrazioni della sinistra

Insomma, crolla del tutto la narrazione sinistra. Il lavoro c’è e aumenta, i disoccupati calano, la precarietà diminuisce e l’Italia si fa più forte, avvicinandosi ai numeri del resto dei Paesi europei, che possono vantare un tasso di occupazione più alta rispetto a quello attuale ma enormemente maggiore rispetto a quella conosciuta quando al governo c’era la sinistra. Con buona pace di chi continua a riportare problemi che non esistono. O meglio, che esistono ma non nelle entità raccontate. Alcuni problemi vanno ancora risolti, come salari ancora troppo bassi (ma comunque in aumento) o disparità di genere: per ora, fa bene sapere che, nonostante la grande differenza tra i due dati, sia il tasso di occupazione della popolazione maschile, sia quello della popolazione femminile, sono entrambi in crescita. E fa bene pure il Governo Meloni, che non si ferma ai questi dati ma sceglie di continuare a lavorare per incrementare il benessere nelle fasce medio-basse. In un certo senso, tuttavia, i compagni vanno pure capiti: quel settore storicamente schierato a sinistra, quello di lavoratori e operai, ora sta ottenendo benefici da un governo di destra, per giunta riconoscendone i meriti sottoforma di voto. Ma raccontare una situazione invece totalmente catastrofica, non è un buon servizio offerto ai cittadini.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.