Ok Salvini non è razzista, ma l’ambulante era regolare?

In questi giorni una foto di Matteo Salvini che “scaccia” un venditore ambulante (di colore) su una spiaggia della Versilia ha fatto il cosiddetto “giro del web”, suscitando un fior fiore di ilarità, commenti e meme sui social network, ma anche le solite, facili critiche al Ministro dell’Interno “razzista”.  Invece, sorpresa, in queste ore il Corriere della Sera ha intervistato Medoune Mbaye, il venditore senegalese della foto sotto l’ombrellone del vicepremier, scoprendo che questi difende il ministro dalle accuse di razzismo, dice che era solo impegnato in una telefonata e non lo ha maltrattato e che addirittura si è fatto un selfie con suo fratello. Un quadretto idilliaco, ma Salvini il selfie con lui non lo ha voluto fare dice Mbaye. E perchè?Se poi ho fatto il selfie? No, perché il signor Salvini mi ha detto che con la merce che vendevo lui non avrebbe fatto la foto“, spiega l’ambulante. 

Ci domandiamo allora quale merce vendesse il signor Mbaye, forse contraffatta? E nel caso o no, se il simpatico senegalese avesse regolare licenza per vendere merce e fosse autorizzato a farlo in spiaggia. 

Inoltre, alla luce della sua preoccupazione, manifestata durante l’intervista, ci domandiamo se il senegalese sia in Italia con regolare permesso di soggiorno, ma soprattutto ci domandiamo se aldilà dell’ennesima trovata mediatica, anche se probabilmente involontaria, Matteo Salvini, da Ministro dell’Interno si possa permettere di lasciar correre e conversare in spiaggia con chi non rispetta le leggi (se i nostri dubbi fossero confermati) e farsi selfie con i parenti dei sospetti abusivi senza prendere provvedimenti.  Non sarebbe certamente questo il Salvini Ministro dell’Interno che ci aspettiamo, sempre che non abbia ragione Diop, il presidente della comunità senegalese toscana che al Corriere ha dichiarato “A me sembra che il ministro Salvini abbia una doppia faccia, la mattina grida al ladro contro la mia gente, minaccia di cacciarla dall’Italia, e la notte simpatizza come se quei “ladri” fossero diventati suoi amici“.

Nell’attesa che si faccia luce sulla vicenda ricordiamo che Salvini solo poche settimane fa aveva lanciato l’operazione “Spiagge Sicure”, dichiarando guerra agli ambulanti, che prevedeva divieti d’ingresso negli arenili, una sorta di Daspo allargato anche alle zone turistiche, e multe – salate, dai 100 ai 7mila euro – per chi acquista la merce. Sanzioni, precisava Salvini, che sono già previste dal codice.

Inoltre più fondi per finanziare gli agenti di polizia locale che dovevano effettuare i controlli tra gli ombrelloni, provenienti dal Fondo unico giustizia.

Non basta dire ‘Non comprare il falso’, o ‘Non farti massaggiare da chi non ha titolo per farlo’, o ‘Non comprare giocattoli e collanine dal poverino’, perché tutto questo vuol dire aiutare la mafia“, aveva sottolineato il Ministro dell’Interno.

La circolare prevedeva anche che i comuni si impegnassero per adottare divieti di accesso e di vendita per gli ambulanti abusivi, e che gli stessi sindaci, con i commercianti locali, partecipassero alle riunioni dei Comitati provinciali per la sicurezza e l’ordine pubblico assieme a prefetti a funzionari.

Tutto questo a Marina di Pietrasanta, dove il Ministro stava trascorrendo qualche ora spensierata in spiaggia, sembra non essere avvenuto, nonostante la sua presenza e i selfie-opportunity.

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