Le elezioni presidenziali americane che si avvicinano rapidamente, a poco meno di una settimana dall’election day del 5 novembre, la campagna elettorale si fa sempre più intensa e piena di colpi di scena.
Al centro dell’attenzione in questi ultimi giorni, due eventi di rilievo: il comizio di Donald Trump al Madison Square Garden a New York e la decisione del Washington Post di non dare il suo endorsement a Kamala Harris.
Il comizio di Trump a New York
Ieri sera, il Madison Square Garden ha ospitato un evento che ha dimostrato la capacità di Trump di mobilitare grandi folle anche in una città tradizionalmente democratica come New York, l’alto valore simbolico sarà in grado di influenzare il voto anticipato già in corso nella maggioranza degli Stati? L’ex presidente ha promesso una “più grande deportazione della storia americana”, attaccando l’attuale amministrazione e promettendo di ristabilire l’ordine e la grandezza dell’America. L’evento, che ha attirato circa 100.000 partecipanti, non è stato privo di controversie. La serata è stata caratterizzata da un’atmosfera elettrica, con la folla che ha accolto con entusiasmo le promesse e le accuse di Trump, sottolineando una divisione profonda e polarizzata nel paese. Il Tycoon ha ribadito la propria soddisfazione per i dati in arrivo dal voto anticipato, che mostrano un leggero vantaggio – il vantaggio viene ipotizzato tramite il partito di affiliazione dell’elettore – ma ha esortato i propri sostenitori, sottolineando l’importanza di andare votare.
Il Washington Post e l’endorsement mancato
In un altro sviluppo significativo, il Washington Post, uno dei più influenti giornali americani, ha deciso per la prima volta dal 1980 di non appoggiare alcun candidato alla presidenza: il giornale ha sempre appoggiato tutti i candidati democratici, scegliendo quindi di non appoggiare Kamala Harris nella corsa alla presidenza.
Questa decisione è stata vista da molti come un segnale potente delle critiche interne al partito democratico e della difficoltà dell’attuale amministrazione nel consolidare il supporto anche tra i media tradizionalmente alleati. Nonostante Harris abbia mantenuto un vantaggio nei sondaggi a New York, l’assenza del sostegno del Washington Post potrebbe riflettere preoccupazioni più ampie riguardo alla sua capacità di unire il paese o di affrontare questioni critiche come l’economia, la sicurezza nazionale, e le tensioni sociali.
Il giornale ha sottolineato la necessità di una leadership che possa riunificare una nazione divisa e ha espresso dubbi sulla capacità di Harris di fare proprio questo.
Analisi e prospettive
Questi due eventi, così diversi ma accomunati dalla loro rilevanza politica, mostrano come la campagna elettorale americana sia entrata in una fase cruciale. Trump, con la sua capacità di riempire stadi e la sua retorica diretta, continua a risvegliare sentimenti forti tra i suoi sostenitori, puntando su temi di ordine pubblico e nazionalismo economico.
Dall’altra parte, l’assenza di endorsement “storici” per il candidato democratico, in questo caso per la Vicepresidente Kamala Harris segnala che l’elettorato moderato e i sostenitori tradizionali potrebbero non essere completamente convinti della sua candidatura.
Con le elezioni a meno di otto giorni di distanza, ogni evento e dichiarazione può spostare l’ago della bilancia. Mentre Trump cerca di capitalizzare su eventi ad alta energia come quello di New York, Harris dovrà affrontare la sfida di convincere sia i tradizionali elettori democratici che quelli indecisi che la sua visione per l’America è quella di cui il paese ha bisogno. La campagna elettorale continua a sorprendere, riflettere le divisioni nazionali e a mettere in discussione le dinamiche di potere e influenza nel panorama politico americano.
COSA AVEVO DETTO?
Perché vincerà Trump? Molto semplice, per lo stesso motivo per cui ha vinto Meloni. Patriottismo, legalità, sincerità, rispetto, opportunità, solidarietà. Libertà, uguaglianza e fraternità, ne sono solo la giusta conseguenza… Non sono un fan di Grillo, ma questa volta l’ha detta giusta: “Si muore più traditi dalle pecore che sbranati dal lupo”!