La due giorni si apre a Catania il 18 luglio, con la presentazione della terza edizione del convegno “Parlate di Mafia” e poi la tradizionale fiaccolata a Palermo il 19 luglio, in ricordo di Paolo Borsellino e della strage di via d’Amelio. Un’iniziativa, quella del 18 luglio, voluta da Fratelli d’Italia per ricordare il coraggio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due vite intrecciate e uno stesso destino affrontato a testa alta fino al 1992, l’anno più nero per l’antimafia e per l’Italia. In quell’anno, un’esplosione squarcia l’autostrada che collega l’aeroporto di Punta Raisi a Palermo, nei pressi dell’uscita per Capaci: 5 quintali di tritolo distruggono cento metri di asfalto e fanno letteralmente volare le auto blindate. Muore Giovanni Falcone, magistrato simbolo della lotta antimafia. È il 23 maggio 1992. Il 19 luglio, 57 giorni dopo, anche il magistrato Paolo Borsellino, impegnato con Falcone nella lotta alle cosche, va a trovare la madre in via Mariano D’Amelio, a Palermo. Quel pomeriggio un’altra tremenda esplosione, in cui, anche Paolo Borsellino perde la vita. Come insegnano i due giudici antimafia, la lotta alla criminalità organizzata, non solo quella di stampo mafioso, ha sempre avuto la capacità di generare consenso sociale, anche attraverso i modelli disfunzionali proposti su tutto il territorio nazionale. Per contrastare questo fenomeno, che fin dall’insediamento dall’inizio della legislatura, il governo Meloni e la Commissione antimafia si è posta l’obiettivo di giungere alla verità sulle stragi di Capaci e in via d’Amelio. Le basi per un cambio di paradigma per contrastare la lotta alla criminalità organizzata, vengono poste nel Decreto Caivano, che parte dalla considerazione le cosche criminali si possono avversare a partire dalla lotta al disagio giovanile, all’emarginazione e alla povertà educativa che si sono annidati in troppe periferie italiane, non solo a Caivano, abbandonate a loro stesse per decenni. La novità nel combattere la criminalità, soprattutto giovanile, risiede, dunque, non tanto nella risposta securitaria, seppur importante e necessaria , quanto in quella culturale e sociale. I modelli sbagliati, l’assenza delle istituzioni, unite ad un contesto economico-sociale complesso, generano il fenomeno della delinquenza giovanile. In questo senso, la commissione di reati più o meno gravi da parte dei giovani può essere un primo passo per entrare in contatto con le organizzazioni criminali. Da qui, la decisione dei gruppi parlamentari Camera e Senato di Fratelli d’Italia, in collaborazione con il centrostudi, di organizzare la terza edizione del convegno “Parlateci di Mafia”, che si aprirà il 18 luglio a Catania. Un format dedicato al lavoro che la Commissione Antimafia svolge per il contrasto della criminalità, in particolare di quella minorile, come ha spiegato l’On Sara Kelany, in una conferenza stampa nella Sala Nassiriya del Senato, che ha ideato l’iniziativa – e del modello Caivano, esportabile in tutte le periferie italiane”.
Il convegno si aprirà con i saluti istituzionali di varie personalità, tra i quali il Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, Salvo Pogliese, Senatore di FDI e Coordinatore regionale per la Sicilia Orientale, Manlio Messina, vice Presidente della Camera dei deputati di FDI, Gaetano Galvagno, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Enrico Trantino, Sindaco di Catania, Giampiero Cannella, Assessore Comune di Palermo e coordinatore regionale per la Sicilia Occidentale, Alberto Cardillo, Presidente FDI provincia di Catania, Luca Sangiorgio, Presidente FDI Catania città. Ad introdurre l’iniziativa, i capogruppo di Senato e Camera, Lucio Malan e Tommaso Foti, Francesco Filini, deputato FDI, Coordinatore Ufficio studi e Responsabile dipartimento Programma, il responsabile della segreteria politica FDI Giovanni Donzelli e la responsabile della segreteria politica, Arianna Meloni.
A seguire i Panel “Paolo e Giovanni: la forza del coraggio, tra solitudine e ricerca della verità” e “Da Caivano al resto d’Italia: liberare le nuove generazioni dalle mafie”, nei quali interverranno tanti ospiti, tra i quali: Salvo Sallemi, Vice Presidente FDI Senato della Repubblica, Vincenzo Ceruso, Autore del libro “La strage. L’agenda rossa di Paolo Borsellino e i depistaggi di via D’Amelio”, il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, Wanda Ferro e il Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, Roberto di Biella, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania, Fabio Ciciliano, Commissario straordinario di governo per il territorio del Comune di Caivano. A concludere sarà la presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo.
A moderare il primo Panel, il giornalista Antonino Monteleone, per il secondo, Sara Kelany, Deputata FDI, Responsabile dipartimento Immigrazione e componente dell’Ufficio Studi.
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: il coraggio di un’idea e una speranza per i giovani
Certamente di Falcone e Borsellino restano le idee che costituiscono un esempio per tutti i giovani, quelli di ieri e di oggi, di maturare di fronte alla prepotenza della malavita organizzata, l’impegno civile e un forte senso di appartenenza alle istituzioni. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono infatti eroi che ci hanno insegnato a distinguere, il bene e il male, ci hanno insegnato il concetto di Giustizia, intesa non solo come attività ma soprattutto come prospettiva di speranza.
“Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”, una citazione di Giovanni Falcone che raccoglie il significato profondo di chi, ha sacrificato la sua vita per combattere la mafia e affermare i valori della legalità, un impegno che abbiamo il dovere di portare avanti, facendo tesoro della memoria.
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI!❤️