Lo scorso 22 marzo il Parlamento ha approvato il disegno di legge delega in materia di politiche a favore degli anziani, raggiungendo questo importante obiettivo in soli 150 giorni.
Ad oggi la Riforma per la terza età del Governo Meloni riceve apprezzamenti anche da parte del settore socio-sanitario, tanto che in un recente articolo de Il Messaggero Giuseppe Milanese, presidente di OSA Operatori Sanitari Associati, la più grande cooperativa socio-sanitaria in Italia, spiega come la recente riforma segna una svolta nel settore.
I dati Istat proclamano l’Italia uno dei paesi più anziani d’Europa e del mondo, essendoci ben 187,9 persone con 65 anni e oltre ogni cento persone con meno di 15 anni al 1° gennaio 2022. Un andamento che sembra essere costante negli ultimi anni, e che, insieme ad una vera e propria crisi di natalità, fa emergere una rilevante problematica su come assistere in maniera efficace gli anziani, che nel 2050 potrebbero rappresentare il 35% del totale (rispetto all’attuale percentuale del 23%).
Come evidenziato da Milanese, la nuova legge garantisce agli anziani il diritto a ricevere le cure più idonee nella loro stessa casa, che è tra l’altro importantissimo soprattutto quando si tratta di gestire le patologie di natura cognitiva.
E continua spiegando: “Abbiamo lasciato per troppi anni gli anziani da soli ad affrontare i problemi sanitari, spesso con famiglie impreparate. La vera sfida non è rappresentata dalle malattie acute, ma dalla cronicità di tante patologie che richiedono assistenza e cure continue”, ed è grazie a questa nuova riforma si pone di nuovo al centro il malato e la sua dignità, assicurandogli cure e attenzioni fondamentali.
Con le ingenti risorse messe a disposizione e le nuove misure approvate viene quindi favorito un generale miglioramento dell’intero sistema assistenziale, aiutando in questo senso anche le famiglie, che spesso sono costrette a spingere le strutture sanitarie per un prolungamento del ricovero, perché non sanno come e dove accudire l’anziano.
Con l’assistenza domiciliare, pilastro centrale di questa riforma, si aiuteranno gli anziani e le loro famiglie a vivere di più e meglio, supportandoli nel rendere le loro stesse case un luogo di protezione e di cura, oltre che di amore.
Come sottolineato dal nostro premier in altre occasioni “gli anziani sono le nostre radici, la nostra famiglia, sono la storia della nostra patria che si tramanda di generazione in generazione”, e prendersene cura significa dunque prendersi cura del cuore della nostra Nazione. Garantire loro una efficace assistenza domiciliare offre a tutti loro di non abbandonare le proprie case e i propri cari, contrastando così anche la loro marginalizzazione, in modo da farli tornare al centro del nostro Paese, che loro stessi hanno contribuito a costruire e a far crescere.