PD e Avs vogliono aumentare il numero dei senatori a vita: solito opportunismo sinistro

Lo avevano annunciato e lo hanno fatto. Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle e Alleanza Verdi Sinistra, il formidabile trio della sinistra italiana, hanno messo in scena il solito teatrino in Aula, al Senato, contro la riforma del premierato, mentre era in corso la votazione della miriade di emendamenti da loro proposti.

I senatori dei tre partiti hanno prima sventolato in Aula gli articoli della Costituzione, come a ergersi a loro strenui difensori. Ma la risposta di La Russa, che presiedeva la seduta, è stata chiara: “Qui si viene per discutere e votare, non per fare propaganda“, per poi ribadire che “tutti innalzano la Costituzione, sia a destra che a sinistra”. Le proteste della sinistra si sono intensificate inoltre quando La Russa ha proposto di utilizzare il metodo del “Canguro”, che nelle moderne democrazie permette di snellire le votazioni degli emendamenti accorpando quelli più simili. Ma la risposta dei dem è stata tutt’altro che collaborativa, annunciando interventi a pioggia da parte di tutti i suoi parlamentari al solo fine di rallentare i lavori.

Le loro critiche sono le solite. Quella ad esempio sui poteri del Presidente della Repubblica, che la sinistra sostiene indeboliti a causa della riforma. E l’esempio presentato è quello sulla nomina dei senatori a vita, che la riforma del centrodestra andrebbe ad abolire. Ecco, per corroborare i poteri del Capo dello Stato, la sinistra ha proposto viceversa di alzare il numero dei senatori a vita. Proposta che stona con la volontà, da sempre dichiarata, dei grillini di abolire questo ruolo. “ll PD – ha scritto su X Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato – propone dì portare il numero dei senatori a vita da 5 a 10, cioè il 5% del totale, oltre agli ex Presidenti della Repubblica. E ci sta facendo pure una battaglia con interventi uno dopo l’altro. Insomma, visto che gli elettori non li votano sperano in un numero di  senatori a vita con una forza equivalente a quella di un partito con oltre 1 milione di voti!“. Alla faccia della volontà popolare: piuttosto che lavorare per aumentare l’importanza del voto popolare, il PD vuole diminuire il numero dei parlamentari eleggibili dagli elettori, in favore di una scelta “arbitraria” del Capo dello Stato. Una proposta sostenuta anche da Avs: “Oltre al PD – ha infatti fatto notare Malan – anche Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) chiede di portare a 10 i senatori a vita. Nelle scorse elezioni AVS ha preso 972 mila voti ottenendo 3 senatori. Insomma: vogliono che i non eletti valgano oltre 3 volte più di tutti i loro elettori messi insieme. I “difensori della democrazia”!“. Opportunismo e ipocrisia.

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