Pe. Fidanza, Donazzan e Fiocchi (FdI-Ecr): archiviare per sempre la stagione delle ideologie auto-distruttrici

“Non è stata una sorpresa quando la maggior parte dei produttori europei ha chiesto un rinvio di questi obiettivi, una proposta che sosteniamo pienamente”. Queste le parole, impietose almeno quanto i dati del mercato, dei concessionari Stellantis. Una proposta sacrosanta, che per primo il governo italiano ha messo sul tavolo. Eppure non basta rinviare di qualche mese le multe ai produttori; si deve avere il coraggio di rimettere in discussione integralmente il dogma del “tutto elettrico”, difendere il motore endotermico e con esso centinaia di migliaia di lavoratori, la neutralità tecnologica e la ricerca sui carburanti alternativi bio e rinnovabili, l’investimento su tecnologie e filiere di cui abbiamo il controllo invece di consegnarci mani e piedi alla Cina. Siamo forse ancora in tempo per salvarci, a patto di archiviare da subito e per sempre la stagione delle ideologie auto-distruttrici”. Così il capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr Carlo Fidanza intervenendo in Plenaria sul dibattito sulla crisi del mercato dell’automotive in Europa. Per l’eurodeputata di FdI Elena Donazzan, Vicepresidente della Commissione Industria, “in Europa si sta distruggendo uno dei più raffinati, evoluti, ricchi settori della nostra industria.  È impensabile oggi, con gli strumenti a nostra disposizione, raggiungere gli obiettivi previsti, mettere al bando i motori endotermici nel 2035, motori che grazie a ricerca e sviluppo hanno ridotto drasticamente le emissioni, contribuendo all’obiettivo della sostenibilità. Dobbiamo pensare sin da subito ad un European Automotive Act che riveda questi obiettivi e che non consideri l’elettrico come unica via, ma spinga sulla neutralità tecnologica, come e-fuels, biofuels e idrogeno e difenda la complessa catena del valore dei fornitori”. L’eurodeputato Pietro Fiocchi, Vicepresidente della Commissione Ambiente, nel corso del suo intervento ha detto: “Ci sono problemi molteplici sull’auto elettrica, tra cui la mancanza di soldi. C’è il problema delle strutture per la distribuzione. Chi paga? Ci sarà il problema delle bonifiche delle stazioni di servizio attuali. Si stima 100.000 euro a stazione per la bonifica. Chi paga? E poi per raggiungere l’obiettivo di andare al 100% con energia rinnovabile, occorrerebbe costruire almeno centinaia di centrali nucleari. L’Europa è pronta a fare questo? Sono fortemente scettico”.

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