Per essere patrioti non basta il calcio, non basta una bandiera.

Cagliari schiaffi e insulti al rider da parte dei tifosi, Foligno assalto alle volanti della polizia, Avellino spara nella folla e colpisce un ragazzo perché “siamo in finaleee”, la lista è ancora lunga… se ne avete sentito parlare poco il motivo è molto semplice e non è perché la gioia e la bellezza del giuoco calcio oscura tutto, ma perché dopo avervi convinto che basta mettersi una maglietta con lo scudetto sul petto e cantare l’Inno per essere patrioti veri, diventa troppo imbarazzante accusare dei “veri e sinceri” patrioti di atti così oscenamente rivoltanti. Il fatto è che non basta il calcio, non basta una bandiera, non basta sapere le parole dell’Inno, senza comprenderle, per essere un patriota. Un patriota è un uomo che considera gli italiani come fratelli, che non spara nella folla, che non picchia un povero cristo che sta lavorando. Sono le prime parole dell’Inno “fratelli d’Italia”, dovrebbe bastare a darvi la dimensione di quanto il testo di una canzone se non compreso non valga nulla, di come una mano sul petto esternata per un mero spettacolo non valga nulla, come anche il tricolore non valga nulla sul petto di tutta quella gente che non ne capisce il reale significato.. non basta essere vestiti da patrioti per diventare patrioti. E di sicuro non basta il calcio per esserlo, e se vi dicono il contrario mentono, perché è più popolare dire il contrario, più popolare, ma non da patriota.

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