Presentazione del “Gruppo di intervento Operativo” al Ministero della Giustizia: un nuovo nucleo per la difesa dei Penitenziari italiani

Stamattina alle ore 10, presso la Sala Manzo del Ministero di Grazia giustizia, con Sede a Via Arenula 70, precisamente a Roma, ha avuto luogo la presentazione e di un nuovo nucleo operativo speciale delle forze dell’ordine. Si tratta del Gruppo di Intervento operativo (GIO), che ha preso spunto da un reparto francese denominato ERIS e che avrà il compito di intervenire per favorire la de-escalation delle rivolte  all’interno degli istituti penitenziari, qualora ce ne fosse bisogno.

Prima dell’inizio del Convegno, si è presentato anche il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, il quale, dopo aver salutato i presenti, ha lasciato l’esposizione del progetto al Sottosegretario Andrea Delmastro, dopo aver precisato di dover presenziare ad un incontro con il Presidente della Repubblica.

L’On. Delmastro durante la Presentazione del GIO, si è concentrato sull’importanza dei Penitenziari come edifici in grado di ispirare sicurezza ed il miglior trattamento per i detenuti. In seguito, il Sottosegretario ha poi parlato delle Bodycam in dotazione di queste forze speciali, uno strumento importante e che garantirebbe il corretto operato degli uomini e delle donne appartenenti alla Polizia Penitenziaria, oltre al tracciamento durante il percorso. Qualora le negoziazioni dovessero fallire – ha precisato Delmastro – verrà utilizzato il minor gradiente di forza del gruppo: la sede centrale sarà ubicata presso il DAP (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria). Il progetto è stato istituito in base alle necessità di ordine e sicurezza di chiunque abbia accesso al Penitenziario, specialmente dopo gli eventi che nel Marzo 2020 hanno coinvolto diversi penitenziari, con 7517 rivoltosi ed altrettanti morti, feriti ed agenti sequestrati. 

Il Concorso per accedere al nuovo reparto di Polizia penitenziaria avrà luogo nel mese di luglio, con lo scopo di accelerare le procedure e garantire che le funzionalità del GIO siano attive entro l’anno, per favorire che i detenuti volenterosi di espiare la propria pena serenamente, usufruiscano a loro volta della possibilità di farlo serenamente.

Un altro argomento sottolineato dal Sottosegretario alla Giustizia di FdI è proprio l’assunzione di oltre 7000 allievi in un anno e mezzo, oltre alle nuove dotazioni di strumenti fondamentali per svolgere il lavoro sul campo come: scudi, caschi antisommossa , giubbotti antiproiettile e body cam. Tra gli altri provvedimenti anche un’ unità cinofila per intercettare ed evitare l’ingresso di sostanze stupefacenti o vietate e di cellulari all’interno delle strutture preposte alla detenzione.

Giovanni Russo, Capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ha parlato  di come questo modello sarà diffuso e partecipato sul territorio, attraverso Nuclei regionali, distaccamenti sul territorio ed anche un Nucleo centrale. L’importanza della formazione di questo nuovo corpo penitenziario – secondo Russo – risiede nella formazione di linee guida per affrontare le criticità del momento, favorendo l’importanza della legalità all’interno degli istituti penitenziari. Il GIO sarà dunque un gruppo specializzato che farà della deterrenza e della negoziazione uno dei suoi principi cardine: la concentrazione, così come le negoziazioni ed il rispetto della legalità e dei diritti umani saranno dunque al centro dell’attenzione.

Secondo Linda di Domenico, Vicecapo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, saranno tutte le forze in campo a garantire una forma di base con cui operare il compito prestabilito; Sarà dunque necessario tutelare la vita di chiunque dovesse accedere all’Istituto dall’esterno, di conseguenza la coordinazione dev’essere totalmente comprensiva. Alcuni eventi non vedranno la partecipazione del GIO, qualora non dovessero essere reputati così pericolosi, infatti è stato specificato – più volte – che questo reparto servirà principalmente durante situazioni delicate e complesse nella loro totalità.

Come norma transitoria è inoltre previsto che il GIO, operi nell’ ufficio del Capo di Dipartimento. La coordinazione  con il GIR (distaccamento regionale), servirà per coordinare le azioni, le quali potrebbero verificarsi in zone limitrofi e in più istituti. Ci sarà inoltre un momento di briefing, dopo lo studio dei piani di difesa e le planimetrie di ogni istituto, affinché le forze dell’ordine riescano a muoversi con la migliore disinvoltura.

Infine, Linda De Maio, Primo Dirigente di Polizia Penitenziaria e Direttore del GIO, ha specificato come questa nuova Forza di pubblica sicurezza voglia rispondere a determinate problematiche. Essere sicuri durante l’intervento e l’ingaggio sarà molto importante: per questo serviranno gli strumenti formativi adatti per favorire la risoluzione di questo problema. Sarà giustappunto molto importante una formazione graduale e continua per consentire agli uomini e donne impegnate durante questo lavoro di agire nel miglior modo possibile.

Durante la conclusione dell’evento l’On. Sottosegretario Andrea Delmastro, ha specificato che ci sarà anche il supporto dell’ERIS inizialmente per uno scambio reciproco delle migliori pratiche. Per le tecniche di negoziazione l’Italia ha già risorse interne ed ispettori in grado di fare negoziazione non mancherebbero affatto. Tuttavia il nostro Paese sta trattando anche con le agenzie ONU specializzate nel merito degli aspetti formativi. Invece, per quanto riguarda i numeri del gruppo, sono previsti all’inizio circa 150/200 elementi. Nel tempo l’obiettivo è quello di costituire 270 unità  per aggiornare e migliorare le risorse effettive. Delmastro ha poi concluso dicendo che da quando in Francia esiste l’ERIS, le criticità negli istituti sarebbero diminuite del 90%: nu numero che è sicuramente incoraggiante a fronte dei dati consultati dagli esperti.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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