Basta con il buonismo, basta con l’Italia trasformata in un albergo a porte spalancate per chi arriva senza regole e senza rispetto. Fratelli d’Italia ha messo sul tavolo una proposta che rappresenta un grido di buonsenso: la Carta dei doveri dei richiedenti asilo. Finalmente, qualcuno ha il coraggio di dire che l’accoglienza non è un diritto incondizionato, ma un patto da rispettare. E se il patto viene violato, si torna a casa.
Oggi, a chi sbarca sulle nostre coste viene consegnato un opuscolo che sembra un invito a cena: diritti, assistenza, promesse. E i doveri? Relegati a qualche riga sbiadita, come se rispettare le leggi italiane, la nostra cultura, le nostre donne, fosse un optional. Ma non lo è. Fratelli d’Italia lo sa e ha deciso di passare ai fatti: chi vuole rimanere in Italia deve conoscere non solo i diritti, ma anche i doveri che derivano dall’essere accolti.
La proposta presentata alla Camera l’8 aprile non è un capriccio, ma una svolta. Rispetto delle leggi, parità di genere, ordine pubblico: non sono suggerimenti, sono condizioni imprescindibili. Chi le viola, perde il diritto alla protezione.
Il progetto porta la firma dei deputati Sara Kelany, responsabile immigrazione del partito, e Francesco Filini, che l’8 aprile 2025 hanno depositato la proposta di legge, accompagnata dalla campagna nazionale “Prima di tutto i doveri”. Si propone di modificare il decreto legislativo 25 del 2008, integrando l’attuale opuscolo informativo con una Carta dei doveri chiara e dettagliata: rispetto delle norme italiane, tutela della donna, e conseguenze concrete – come la revoca della protezione per chi trasgredisce.
Un segnale forte, presentato in conferenza stampa insieme ai capigruppo Galeazzo Bignami e Lucio Malan, per dire con fermezza che l’Italia non è più terra di nessuno.
Non si tratta di xenofobia, come blaterano i soliti noti con il cuore in mano e il cervello in vacanza. Si tratta di giustizia e buon governo. L’Italia non è un bancomat né un campo profughi senza confini. Siamo una Nazione con una storia, un’identità, un popolo che ha il diritto – e il dovere – di decidere chi entra e chi no.
La campagna “Prima di tutto i doveri” lancia un messaggio chiaro: non siamo più disposti a tollerare un’immigrazione incontrollata, dove il rispetto per chi accoglie è l’ultima delle priorità.
E non ci si venga a dire che è superflua, che le leggi esistono già. Se fosse così, perché ogni giorno leggiamo di violenze, spaccio, caos nei nostri quartieri? La Carta dei doveri non è solo un foglio di carta: è un simbolo, una linea di confine morale e giuridica. Chi la supera, paga. È il primo passo verso un sistema che premia chi rispetta le regole e non chi ne approfitta.
La maggioranza dei cittadini vuole un’Italia sovrana, sicura, rispettata. Questa proposta è un mattone per ricostruire ciò che anni di lassismo hanno distrutto.
E noi patrioti siamo con loro: prima gli italiani, prima i doveri, prima l’ordine.
Il resto è chiacchiera da salotto.