Reddito di Cittadinanza, la bozza: accesso a 200mila stranieri

Nella bozza presentata delle norme sul reddito di cittadinanza, si nota subito che in molte cose il provvedimento assomiglia dannatamente al reddito di inclusione, anche se tra i due ci sono differenze importanti. Vediamo ma, sempre per precisione, ribadiamo che si tratta di un discorso su una bozza, e sappiamo per esperienza come funzionano le cose con i giallo-verdi, che partono strombazzando un progetto e finiscono approvandone un altro completamente diverso.
Come ormai sanno anche i sassi, il reddito di cittadinanza si dovrebbe rivolgere a persone in stato di particolare difficoltà. Non sconfigge certo a povertà come dicono Di Maio compagnia, ma se funzionasse potrebbe aiutare. Per quanto riguarda gli stranieri, a differenza del Rei (reddito di inclusione da noi già adottato da alcune regioni), vengono richiesti 5 anni di cittadinanza continuativa e non due. Inoltre, come per il Rei, il reddito di cittadinanza si potrà chiedere se cittadini italiani o comunitari con diritto di soggiorno, o di paesi extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo.
L’Isee che permette di accedere al reddito di cittadinanza è di 9.360 euro (6.000 per il Rei. Nel reddito di cittadinanza verrà calcolato anche il valore del reddito familiare che dovrà essere inferiore ai 6.000 euro all’anno(per una persona singola) incrementata secondo una scala di equivalenza (0,4 per ogni componente maggiorenne e 0,2 per ogni minore con un massimo di 2,1, quindi 12.600 euro). Nel calcolo per il reddito di cittadinanza, il reddito familiare va preso in considerazione al netto dei trattamenti assistenziali con l’unica eccezione per le prestazioni non sottoposte alla prova dei mezzi, vedi l’assegno di accompagnamento. Quindi, se abbiamo ben compreso, l’assegno di accompagnamento che viene assegnato a persone con gravissime problematiche di salute che le rendono inabili al 100%, per l’ottenimento del reddito di cittadinanza viene considerato come una sorta di utile. Se davvero così, una follia!
Tornando al discorso iniziale e, a conti fatti, il vantaggio economico dovrebbe essere ampiamente superiore per il reddito di cittadinanza rispetto al Rei perché a fronte di redditi pari a zero può arrivare a 6mila euro annui per un single (500 al mese a fronte dei 187 per un single per il Rei) e a 12.600 per una famiglia di 6 persone (1.050 al mese a fronte dei 539 euro del Rei). Nel caso di famiglia che deve anche pagare un affitto, si può ottenere anche un ulteriore contributo che può arrivare a euro 280 al mese, non inferiore ai 480 euro all’anno quindi a 40 euro mensili.
Sia il Rei che il reddito di cittadinanza hanno durata 18 mesi, ma per rinnovare il Rei bisogna aspettare 6 mesi, mentre per il reddito di cittadinanza il rinnovo si otterrà in un mese. Almeno così dicono.
A chi otterrà il reddito di cittadinanza, potranno essere richieste fino a 8 ore di lavoro settimanale a favore del Comune di residenza (già immaginiamo la Raggi mettere a riparare le buche romane a decine e decine di disoccupati titolari di reddito di cittadinanza). Unica cosa non chiara: non si sa dove ci si dovrà rivolgere per il reddito di cittadinanza. Speriamo lo dicano presto.
Intanto, però, si parla di circa 1milione e 400mila famiglie che dovrebbero avere accesso al reddito di cittadinanza, con 200mila di esse composte esclusivamente da stranieri.

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RK Montanari
RK Montanarihttps://www.lavocedelpatriota.it
Viaggiatrice instancabile, appassionata di fantasy, innamorata della sua Italia.

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