Basta con lo Stato che si comporta come un nemico di cittadini e imprese. La riforma fiscale voluta dal Governo semplifica il sistema e stabilisce un “patto” con gli italiani: si favorisce una leale collaborazione fra Stato e cittadini, superando la concezione di una lotta all’evasione fiscale fatta solo di controlli e sanzioni. Un concordato preventivo biennale permetterà al contribuente di conoscere in anticipo quante tasse pagherà.
Al fine di ridurre la pressione fiscale, le aliquote passano da 4 a 3. Inoltre, è stato ridotto il cuneo fiscale, favorendo gli aumenti in busta paga dei lavoratori, a partire dai redditi più bassi con buste paga fino a 100 euro più pesanti. Una scelta che ha ripercussioni già nella manovra economica di quest’anno con l’anticipo della riforma voluto dal governo per confermare gli sgravi.
Per il 2024 accorpati i primi due scaglioni d’imposta e applicata l’aliquota del 23% fino a 28mila euro. Ciò significa risparmi fiscali fino a 260 euro al mese.
E ancora, sono state previste agevolazioni alle assunzioni a tempo indeterminato grazie agli sgravi contributivi in favore delle imprese, dei giovani e delle donne con figli. Rilevanti misure sono state adottate anche a favore delle pensioni, come l’innalzamento di quelle minime.
Anche i provvedimenti a favore del Sud meritano particolare attenzione, con la creazione della Zona Economica Speciale unica per le Regioni del Sud, il credito d’imposta e gli incentivi sugli investimenti effettuati nelle Regioni del Mezzogiorno, nonché gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione a beneficio delle imprese.
In poche parole: regole chiare, tasse giuste.