Stamane l’editoriale di Furio Colombo su Repubblica supera il surreale e sconfina nell’ignobile. Titolando “Meloni non è Biancaneve” disegna Giorgia come una imbonitrice, mascherata di buoni sentimenti, aiutata da un gradevole aspetto fisico, dolce nelle fattezze, che identificherebbe i suoi sentimenti “in una figlia bambina che le fa da controfigura per rappresentare tenerezza e protezione”. Tuttavia dietro questa immagine costruita ad arte si nasconderebbe in realtà un orco razzista, che pretenderebbe che la sua piccina stia ben lontana dai figli degli immigrati. E poi giù, con accuse tanto apodittiche quanto velenose di xenofobia per le posizioni che la Meloni professa sul controllo delle frontiere, perché voler mettere argini all’immigrazione clandestina di massa vuol dire voler perseguire un’asserita purezza della razza, preservandola da inaccettabili commistioni di sangue.
Questo pezzo vomitato da una penna che si ritiene autorevole, su un quotidiano che dovrebbe attenersi ai più elementari canoni di deontologia, per il metodo di redazione adottato, fa rabbrividire per almeno due ordini di ragioni. La prima: la spregevole chiamata in causa della figlia della leader di Fratelli d’Italia e l’invasione nel campo dei sentimenti materni, utilizzati come leva per issare il peso di accuse infamanti. E’ squallido, poco dignitoso, aberrante. Mai si era scesi così in basso nell’opera di tentata distruzione dell’immagine di un politico italiano. Mai si era giunti al punto di mettere in discussione i figli, una bambina in questo caso, di appena cinque anni, che dovrebbe godere del più alto dei livelli di protezione da parte della società, invece qui strumentalizzata e sbattuta in faccia all’opinione pubblica nel ruolo di “controfigura” della mamma, in una posticcia immagine fiabesca, a fare da parafulmine.
La seconda: il teorema della razza. La Meloni, bionda, con gli occhi blu, vuole il controllo delle frontiere per non mischiare i bianchi ai neri.
In una Nazione normale a nessuno verrebbe in mente di scrivere una tale mostruosità, a nessuno salterebbe in testa di spostare il dibattito politico su questo terreno, perché tanto inverosimile e ingiurioso da risultare grottesco. Ma chi c’è chi lo scrive e chi lo pubblica e si tratta dei megafoni del mainstream, di coloro che orientano i giudizi e che hanno dunque gigantesche responsabilità. E come le interpretano queste responsabilità? Costruendo un mostro, dipingendolo con le tinte più fosche e raccontando menzogne ad uso di chi di deve essere convinto ad odiare.
Sul metodo s’è detto e se si sposta il fuoco sul merito delle affermazioni contenute in queste poche (e comunque troppe) righe che si commentano, l’analisi è destinata a peggiorare.
L’Italia ha un enorme problema di pressione migratoria, riconosciuto dalle istituzioni europee, che pretende un approccio realistico, non più ideologico come quello di cui è custode una sinistra miope e sorda ai richiami dell’Unione Europea. Questo esodo imponente dalle coste del nord Africa – oltre 800.000 migranti negli ultimi dieci anni di governo di sinistra – comporta le tragiche morti in mare, foraggia il business dei trafficanti di esseri umani, determina insicurezza e instabilità non solo dei paesi di primo approdo, ma di tutti gli Stati membri dell’Unione verso i quali gli immigrati clandestini si dirigono, immette manodopera a basso costo nel mondo del lavoro e non garantisce a chi arriva una vita dignitosa.
Ecco, di questi aspetti occorrerebbe discutere quando si affronta il tema immigrazione, non di razze, di etnie e di colore della pelle, queste parole stanno bene in bocca a chi da sinistra vuole inquinare la discussione a vantaggio di ricostruzioni diffamatorie.
Ma diffamare la Meloni è difficile, anzi difficilissimo, su questo punto, ecco perché a sinistra stanno alzando così il tiro, così tanto da tirare nel gorgo mediatico una bimba di cinque anni ed i sentimenti di una madre.
Ma per rispondere a Colombo con i toni che merita, è davvero arduo dare a Giorgia della razzista con tanta sfrontatezza, perché con lei, a destra, militano da anni bianchi e neri, mulatti, mori, rossi e biondi platino, in un tripudio di contaminazione di culture e sensibilità diverse … senza che nessuno, in quel mondo, ci abbia mai trovato nulla di singolare. A parlare di “razza” è rimasto solo lui.
“A parlare di “razza” è rimasto solo lui.”
anche perchè il fondatore di repubblica, quello sì ex fascista, riposa in pace.
Il problema sono i vecchi. Vanno lasciati alle loro analisi e medicine, sono pieni di invidia e di rancore
per quelli che hanno la vita davanti mentre la loro è già praticamente finita perlomeno per quanto riguarda il vigore.
I problema non sono i vecchi. Chi ricorda, meglio di loro, gli anni ’70 quando tanti difendevano da vero i diriti delle donne e dell’ambiente?
Se il Sig. Colombo capisse il marxismo, avrebbe studiato l’essercito industriale di riserva e capirebbe che gli immigrati finiscono spesso come manodopera a basso costo.
Il Colombo avrebbe anche capito che i communisti non accettavano i diritti di nessun popolo a diffendere la sua religione o tribù. Nemmeno John Locke accettava sudditi di una religione che non rispondevano agli interessi della nazione.
Sono piuttosto i più giovani a cadere nella trappola del wokismo, ideologia basata nella divisione della società civile in gruppi etnici-sessuali senza toccare ai privilegi degli sfruttatori e senza difendere gli sfruttati.
Il Sig. Furio Colombo che come tutti i compagni hanno fatto gli inviati all’ombra dell’imperialista USA e non in Unione Sovietica, gli vorrei presentare mio Genero di Colore origine Cubana naturalmente di destra (ha conosciuto e conosce il Comunismo) ed il mio inquilino di origine Tunisina che abita sotto di me, in questo modo chissa se si tranquillizzerebbe dalla sua bella casetta tutta bianca.
Consiglierei di ascoltare le bellissime canzoni di Giorgio Gaber (Comunista deluso) scritte piu di 20 anni fa ma attualissime “Il Potere dei piu buoni2 ed “Il Conformista” …dicono tutto
Un abbraccio alla carissima Giorgia W l’Italia!
Mario
Però dare credito a Furio Colombo è come fare la coda per assistere ad una “dotta” conferenza di Sbirulino.
Brutta gente ovunque, il migliore ha la rogna, patetici anche alcuni politici, “della vedova e la bonino” insiemi a di maio che parla come un consumato statista……….spero in un tal consenso che li metta decisamente fuori gioco.
E’ la disperazione!
La certezza di perdere elezioni e potere che li fa esplodere in pensieri velenosi.
Inventeranno, faranno di tutto; si ritengono gli unici destinatari e capaci di governare.
Il mezzo più malefico sarà lo spread, arma politica che ha sostituito i carri armati.