Saman voleva essere libera…

Improvvisamente la storia di Saman è sulla bocca di tutti, improvvisamente spuntano post, vignette, opinioni su questa vicenda che avevo precedentemente trattato, mentre tutti se ne fregavano. A farmi girare le palle però è l’atteggiamento con cui si sta trattando l’argomento, si sta dando grande risalto alla questione “sentimentale” è ovvia” riguardo a questa vicenda, ma davvero nessuno sta affrontando il problema reale, come se parlare del problema reale fosse un tabù. Saman voleva essere libera si dice, c’è chi come Ritanna Armeni, scrittrice, afferma addirittura che il silenzio iniziale su Saman fosse il frutto di un inconsapevole e inconscio razzismo, che portava a vedere i fatti di questa ragazza come lontani da noi. Razzismo di nuovo, razzismo come quello urlato ma poi smentito solo ieri per il suicidio di Seid, razzismo anche qui, tutto studiato a tavolino per confermare le teorie murgiane, marchisiane e saviane, di un’Italia fatta di razzisti, odiatori, e bastardi, un’Italia malata e da curare, che fa (cito testualmente) schifo. Un razzismo che non esiste n’è per Saman n’è per Seid, un razzismo che è costruzione narrativa finta falsa ed ipocrita, perché la vera verità ve la dico io. La vera verità è che è fin troppo facile attribuire le colpe di un’integrazione mancata all’italiano ignorante, fascista, troglodita, intollerante. Ma la verità è che la mancata integrazione non è un fenomeno unilaterale, la mancata integrazione viene anche dalle culture con cui ci fondiamo. Affermare che tutti i musulmani sono integralisti è una cazzata, ma questo non comporta il fatto che esista e sia reale una componente musulmana integralista incapace di convivere pacificamente con la nostra cultura. Saman non è stata abbandonata nè uccisa per colpa del razzismo dell’italiano fascista, Saman è morta per colpa di una cultura radicale dove il Corano e i profeti ammettono la violenza sulle donne, ammettono che le donne disobbedienti vengano picchiate o uccise, ammettono la superiorità dell’uomo sulla donna anche nei casi di stupro dove la testimonianza della donna se non supportata da testimonianze maschili è nulla. Dovete avere il coraggio di riconoscere i fallimenti delle vostre bramosie integrative, dovete avere il coraggio di ammettere che c’è chi non sarà mai capace di vivere nel nostro paese rispettando le nostre leggi e le nostre conquiste di diritti, dovete avere il coraggio non di fare le vignette sentimentali della minchia dove parlate di amore, libertà e sentimentalismi vari,ma essere capaci di guardare negli occhi il nemico, perché questo è un nemico, e dovete avere le palle di chiamarlo per nome. Di dire a chiare lettere chi è responsabile, chi ha colpa, senza nascondersi dietro un dito, perchè vi assicuro che a fare le vignette strappalacrime dove si parla di ciò che Saman avrebbe voluto essere siamo buoni tutti, ma nessuno è capace di dire con cosa Saman si è dovuta scontrare, con un Islam incapace di vivere in modo civile, una cultura che non può non deve e non sarà mai nè la nostra nè compatibile con noi. Trovate le palle per una volta di non guardare solo da un lato i casi di mancata integrazione, perché questa dialettica che gli italiani fanno schifo e sono tutti intolleranti oltre a non appartenere a noi italiani, non appartiene alla realtà. Quindi oggi mentre vi esce fuori la compassione tardiva per un caso di cronaca che doveva essere affrontato giorni fa, e mentre vi viene in mente di parlare di razzismo inconscio, o libertà e sentimenti guardatevi dentro le vostre coscienze sporche e per una volta trovate le palle di dire che chi uccide le donne per religione, chi le sottomette, chi le umilia perchè così è detto dai profeti ci fa schifo.

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