Dall’inizio del 2021 gli sviluppi in merito alle trattative sui contratti per l’approvvigionamento delle dosi di vaccino hanno messo in evidenza un atteggiamento alquanto opaco della Commissione Europea, denunciato non solo da alcuni eurodeputati e da giornalisti, ma anche dal garante indipendente dell’UE, la mediatrice Emily O’ Reilly, che sul punto ha espressamente parlato di “malgoverno”.
In primo luogo, con riferimento alla trasparenza sui contratti già sottoscritti, dapprima la Commissione opponeva la secretazione, impedendo di prendere conoscenza delle clausole contrattuali stipulate con le Big Pharma. Come già descritto in precedenza, poi, nella prima tranche delle forniture, si generava il problema dei ritardi nelle forniture di Astrazeneca, che peraltro portavano ad un inizio di contenzioso. Ciò conduceva a sempre più pressanti richieste di desecretazione dei contratti e la commissione metteva a disposizione solo parzialmente la documentazione. Al momento i contratti possono essere visionati solo da 24 eurodeputati, cioè i coordinatori e i presidenti delle commissioni, solo per 50 minuti, senza possibilità di farne copia e previa sottoscrizione di un accordo di riservatezza rispetto al contenuto..
Si somma a questo contegno inqualificabile un’ulteriore vicenda che intorbidisce ancora di più le acque: lo scandalo dei “messaggi cancellati” della Von Der Leyen, che narra dei suoi rapporti opachi con l’AD di Pfizer Bourla.
Nell’aprile 2021 iniziano i negoziati per i nuovi contratti dei vaccini. La Von Der Leyen, scottata dalla vicenda Astrazeneca e colpita sul vivo per la goffa gestione delle forniture delle dosi, dava più spazio Pfizer , puntando sulla tecnologia a mRNA e pare che in questa fase Pfizer abbia anche spuntato prezzi sulle forniture assai vantaggiosi.
In data 28 aprile, poi, il New YorK Times svela l’esistenza di un rapporto personale e diretto tra Von Der Leyen e l’AD di Pfizer, che si sarebbe sostanziato in una serie di messaggi e telefonate, con cui sarebbe sostanzialmente stata scavalcata la squadra di negoziatori autorizzati messa in piedi proprio dalla stessa Von Der Leyen e a capo della quale aveva dirottato una sua persona di fiducia, Sandra Gallina.
A seguito di queste indiscrezioni, l’eurodeputata liberale olandese in’t Veld chiedeva l’accesso a questi messaggi, ma il 18 gennaio 2022 la Commissione opponeva diniego alla richiesta in virtù della pretesa irrilevanza del contenuto dei messaggi, cosa che li avrebbe esclusi dal materiale ostensibile ai sensi del regolamento del 2001 sull’accesso agli atti.
A seguito del diniego la presidente Von Der Leyen avrebbe dunque cancellato i messaggi “incriminati”, eliminando le prove del rapporto diretto con Bourla.
E’ opportuno sottolineare tuttavia, che il regolamento sull’accesso agli atti del 2001 parla di accesso a “qualsiasi contenuto, che sia su carta o in forma elettronica, sonoro o video”, ne deriva che i messaggi in parola avrebbero dovuto essere mostrati così come richiesto dalla in’t Veld
Ebbene, la mediatrice O’Reilly, ombudsman delle istituzioni europee, inizia ad indagare su queste anomalie, dichiarando espressamente che la Commissione avrebbe agito malissimo e che si sarebbe macchiata di malgoverno. Una dichiarazione degna di nota la lascia proprio la eurodeputata olandese, che particolarmente irritata dal contegno assunto dalla Commissione ha espressamente dichiarato che ” la fiducia del Parlamento alla Commissione non deve essere data per scontata”.
E sembra che la commissione si stia adoperando in ogni modo per far vacillare non solo la fiducia del Parlamento Europeo, ma anche dei cittadini degli stati membri, ai quali se viene negata la trasparenza sulle procedure, viene negata la verifica sui comportamenti, in barba ad ogni più elementare principio democratico. E così, tra contratti secretati, restrizioni e riservatezzza sulle clausole con cui vengono spesi i nostri soldi, trattative private e personali con i CEO delle multimiliardarie farmaceutiche, va a farsi benedire ogni barlume di speranza che ci si possa rendere conto dell’esistenza di eventuali conflitti d’interesse … mentre si assiste alla superfetazione incontrollata dei dividendi dell’industria farmaceutica.
Questi messaggi cancellati dovrebbero poter essere resi nuovamente visibili dagli “esperti”. E così von der Leyen sarebbe stata esposta e portata davanti a un tribunale in caso di “macchinazioni” ….
Diese deleted messages, (gelöschten Nachrichten) sollten doch von ,,Experten” wieder sichtbar gemacht werden können. Und somit wäre von der Leyen entlarvt und bei ,,Machenschaften” vor ein Gericht zu stellen….