Se la Lega vota contro il Blocco Navale…

Se la Lega vota contro il Blocco Navale bisogna farsi qualche domanda su chi comandi realmente in questo Governo, ma soprattutto bisogna chiedersi se è questo un esecutivo di cambiamento vero, concreto o solo un’allegra comitiva di compagni che la sera sui media si sentono leoni, ma la mattina in aula…

Cosa si vuol dire? Che da quando si è data vita alla compagine Giallo-Verde assistiamo da un lato ai proclami di Salvini, le ottime intenzioni e innegabile il braccio di ferro con Malta e la Francia, come sono innegabili i primi successi ottenuti rifiutando di aprire i porti ad un paio di ONG. Dall’altro, tuttavia, notiamo anche il moderatismo di Conte, nonchè la difficoltà su temi importanti – come quello dell’invasione di migranti – a tenere insieme una maggioranza in cui contano (e parecchio) anche i voti dei grillini di sinistra, capeggiati dal Presidente della Camera Roberto Fico. Il rischio che Giorgia Meloni prevede e annuncia da settimane è proprio quello di dover avere a che fare con un governo che nella sostanza sia più giallo che verde, sicuramente non un governo di centrodestra.

È in questo quadro che ieri alla Camera si è consumato un paradosso che lascia spiazzato l’elettore che voleva una netta inversione di rotta rispetto alle politiche dei Letta, dei Renzi, dei Gentiloni.

Fratelli d’Italia, infatti, ha presentato una risoluzione che prevedeva un blocco navale europeo a largo delle coste della Libia e un fondo finanziato dall’Ue per rimpatriare i clandestini, ma la proposta in Parlamento ha avuto il voto contrario di Lega e M5S.

Eppure la Lega chiede il Blocco Navale da anni, così come chiedeva l’uscita dall’Euro per l’Italia, salvo rimangiarsi tutto per ottenere il via libera da Mattarella alla formazione del Governo. A questo punto viene da chiedersi se sia possibile che pur di tenersi buona la maggioranza grillina che le consente di governare, la cosiddetta Lega Salviniana sia già scesa a compromessi con il moderatismo?

Attuare il blocco navale al largo delle coste libiche e istituire un fondo europeo per il rimpatrio dei clandestini, è la proposta di programma del centrodestra presentata alle elezioni del 4 marzo; un intervento da strutturare con i partner europei e mediterranei non un semplice slogan. La maggioranza degli italiani ha votato per questa soluzione.  L’unica rimasta coerente con questa soluzione valida per fermare gli sbarchi, impedire l’ingresso di terroristi e fermare le morti in mare è rimasta Giorgia Meloni con Fratelli d’Italia.

È molto grave che la maggioranza grillo-leghista abbia bocciato in Parlamento la risoluzione per chiedere queste due fondamentali misure. Non è con la moderazione e l’ambiguità che il Governo Conte risolverà il problema immigrazione che rischia di trasformare l’Italia nel campo profughi d’Europa. Non si può rischiare che su questi temi si faccia solo campagna elettorale anche ora che le cosiddette “forze del cambiamento” sono entrate, almeno in parte, nella stanza dei bottoni. Per la Patria sarebbe un disastro perchè le proposte alternative in Europa – come quella francese – prevedono che la nostra nazione diventi il più grande campo profughi del continente. 

Intanto il 28 giugno è arrivato e con esso la riunione del Consiglio Europeo con al centro temi dirimenti come i rapporti con la Russia e l’immigrazione stessa. Staremo a vedere che risultato porterà in Patria il Presidente Conte, ma già oggi possiamo dire che fin qui ci aspettavamo di più e meglio.

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Ulderico de Laurentiis
Ulderico de Laurentiishttp://www.uldericodelaurentiis.it
Direttore Responsabile de "La Voce del Patriota".

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