Contrasto all’odio verso le forze dell’ordine: è stato questo il cento del tavolo di confronto che si è tenuto mercoledì a Palazzo Chigi tra i sindacati di polizia e il governo, rappresentato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Un incontro richiesto dai sindacati alcuni giorni fa tramite una nota, al fine di “discutere sulle iniziative legislative in itinere del Governo in materia di ordinamento, organizzazione e funzionamento delle forze di polizia con funzioni di controllo del territorio”. A disposizione del comparto sicurezza, sono stati già finanziati un miliardo e mezzo di euro per gli aumenti salariali, che entreranno a regime dal 1 gennaio 2025. La media degli aumenti è del 5,8%, che si sostanzia (ancora in media) in circa 190 euro in più in busta paga. Ogni corpo conoscerà aumenti simili: per la Polizia si tratta di 187 euro, per i Carabinieri 189, per la Finanza 194. E ancora la Polizia Penitenziaria con 179 euro in più, l’Esercito con 172 euro, l’Aeronautica con 192 e la Marina con 189. Infine i pompieri, con 173 euro. Le trattative sono aperte anche sul fronte delle nuove assunzioni, dopo che già lo scorso anno sono stati aggiunti circa 3 mila nuovi posti: dei 16 mila nuovi assunti, 13 mila ricoprivano personale andato in pensione, mentre i restanti 3 mila venivano assunti grazie a risorse straordinarie. Dopo il lavoro del ministero della Pubblica amministrazione, si attendono ora direttive per i singoli comparti: rinnovi e nuove assunzioni sono previsti per il settore sanitario, dell’istruzione e appunto della sicurezza. Si sostanzia anche in questo l’appoggio del governo e delle Istituzioni alle forze dell’ordine, i cui membri garantiscono la sicurezza, l’ordine pubblico, la fruibilità della stessa democrazia non solo percependo stipendi anche troppo bassi, ma anche essendo troppo spesso bersaglio di critiche pretestuose. Un appoggio ribadito dalla stessa Giorgia Meloni, che nel corso dell’incontro ha sottolineato il fatto che va contrastata l’idea inculcata nei più giovani che “ci sono regole che possono non essere rispettate, come alcuni opinion maker affermano”. Per il prossimo futuro, l’inasprimento delle crisi internazionali porterà probabilmente a un aumento delle proteste e la volontà del governo è quella di “continuare a garantire i diritti a manifestare ma nel rispetto delle regole”.
L’attenzione dei sindacati si è spostata poi sulla questione delle carceri, chiedendo soluzioni a problemi quali “il sovraffollamento, quindi la mancanza di spazi, la mancanza di strutture” per ottenere finalmente risposte ai gravi disagi che vivono le guardie carcerarie, “per far fronte – insomma – ad assunzioni straordinarie che possano colmare, in breve tempo, la grave carenza di organico”. “In un anno e pochi mesi di questo governo – ha detto in conferenza stampa Andrea Del Mastro, sottosegretario alla Giustizia – abbiamo trovato le risorse per 7879 nuove assunzioni di agenti di polizia penitenziaria. Oggi è stato firmato l’ultimo bando per 2568 nuove unità di agenti di polizia penitenziaria. In termini di sicurezza, ordine e legalità lo Stato non arretra più con il Governo Meloni”. All’incontro sono infine seguite le dichiarazioni dei sindacati, soddisfatti per il dialogo col governo: “L’incontro con la premier Giorgia Meloni – ha detto Felice Roma, segretario del Siulp – è stato positivo, con la conferma di garanzia per la manifestazione del libero pensiero, ma anche costruttivo per nuove regole a tutela delle Forze di polizia e collettività”.