Sicurezza sul lavoro, buoni risultati nel 2023 ma il lavoro deve andare avanti: Meloni apre al dialogo con i sindacati

Quello della sicurezza sul posto di lavoro è uno dei temi più caldi del momento. Dopo la terribile tragedia di Firenze in cui sono morte cinque persone – solo poche ore fa, dopo giorni di ricerca, è stato ritrovato l’ultimo corpo – il mondo dei sindacati ha iniziato a mobilitarsi sul tema: CGIL e UIL hanno annunciato uno sciopero, mentre dalla CISL è giunta di volontà di creare un tavolo di confronto sul tema.

La risposta del governo è stata chiara: i risultati ottenuti nell’ultimo anno sono già migliorativi di una situazione che persiste da anni, ma tragedie come questa rivelano che il lavoro deve andare avanti. È questo il motivo che ha spinto mercoledì il ministro del Lavoro Marina Calderone ad aprire il Consiglio dei Ministri con una sua informativa in merito alla sicurezza e alla salute nei luoghi di lavoro. Partendo dal fatto che sui fatti di Firenze indagano ancora le autorità competenti e che, dunque, pur in presenza di evidenti carenze dei sistemi di sicurezza, parlare di vere e proprie “responsabilità” appare ancora precoce, il ministro ha informato il Consiglio dei dati emersi dall’attività ispettiva sui cantieri effettuata nel 2023. Sono emerse in effetti diverse criticità: dalle ispezioni in ambito edile, è stato registrato un livello di irregolarità pari 76,5%; livello che cresce nel caso di cantieri collegati al Superbonus, per i quali si arriva a un’irregolarità dell’85,2%. Tuttavia, due dati possono essere considerati positivi, la crescita dei controlli nell’ultimo anno e la diminuzione delle denunce di infortunio e di morte sul lavoro: l’incremento delle ispezione è stata di 3720 unità rispetto al 2022, mentre le denunce sono scese del 16%, quelle mortali del 4,5%. Nonostante ciò, i morti sul lavoro nel 2023 sono stati 1041, un numero troppo elevato: per questo motivo è stato previsto un aumento delle forze ispettive, che nel 2024 potranno contare di 3198 ispettore, di cui 846 tecnici, più il personale ispettivo di Carabinieri, Inps e Inail. Tutto ciò permetterà una crescita dell’attività ispettiva del 40% rispetto al 2023. In aggiunta, sono previste altri provvedimenti in materia, come ulteriori rafforzamenti delle attività ispettive e un miglioramento del sistema sanzionatorio.

La sicurezza sul lavoro è un tema sul quale sarebbe bene mettere da parte propaganda e contrasti ideologici, in favore di una reale collaborazione. È per questo che, dopo le iniziali polemiche strumentali sorte dai sindacati più radicali, è stato programmato un incontro tra governo e rappresentanze sindacali e datoriali. La necessità di collaborazione e di dialogo è sorta anche dalle parole di Giorgia Meloni, che a margine del comizio del candidato Paolo Truzzu in Sardegna, ha incontrato una delegazione della CGIL: secondo il Presidente del Consiglio, infatti, la sicurezza sul mondo del lavoro non è una questione su cui dividersi ma sulla quale “provare a lavorare tutti insieme”. “Abbiamo già assunto lo scorso anno 800 nuovi ispettori del lavoro – ha spiegato Meloni ai delegati – ma evidentemente non basta”. Per questo il lavoro del governo continua: “C’è una proposta di iniziativa di Fratelli d’Italia per portare il tema della sicurezza sul lavoro nelle scuole” ha detto Meloni, dicendosi pronta a valutare le proposte dei sindacati: “Ci sono anche alcune proposte che arrivano dal sindacato che secondo me sono interessanti. Ascoltiamo e lavoriamo insieme sulle proposte. È un tema su cui – ha concluso – abbiamo cercato fin dall’inizio di dare dei segnali”.

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