Le donne in Afghanistan non potranno viaggiare da sole per più di 70 km, gli autisti di bus e taxi non potranno farle salire a bordo se non velate. Il sinistro annuncio è stato dato il 26 dicembre dal Ministero per la virtù e la prevenzione del vizio, dicastero che i talebani dopo la presa del potere hanno ricostituito per regolare le faccende relative alla imposizione della Sharia.
Dal 15 agosto, dopo la disastrosa ritirata delle forze internazionali gestita dall’amministrazione Biden, il governo Talebano, fermamente intenzionato ad ottenere un riconoscimento internazionale, aveva annunciato che non ci sarebbero stati contraccolpi sotto il profilo dei diritti umani ed in particolare delle donne. Tuttavia, agli annunci non sono da allora mai seguiti i fatti. E se da un lato i mullah, dalla presa del potere, al fine di imporsi come interlocutori internazionali riconosciuti, hanno promesso un approccio moderato e rispettoso dei diritti umani, dall’altro l’erosione degli spazi di libertà per le donne è stata una costante. La prima stretta radicale è stata data con la soppressione del ministero per gli affari femminili e la reintroduzione del ministero per la virtù e la prevenzione del vizio, che aveva cessato di esistere nel 2001.
Poi, in rapida successione è stato vietato alle donne di lavorare, poi di istruirsi, fino ad arrivare oggi a questo abominio, che segna il passo di una deriva inarrestabile verso la definitiva deprivazione nei confronti delle donne afghane dei diritti fondamentali.
L’UE nel settembre di quest’anno, tra le condizioni stabilite per intavolare trattative con i talebani, aveva imposto che fosse dirimente la questione femminile, tuttavia il roboante richiamo sembra essere totalmente rimasto inascoltato, anche perché sembra manchi la volontà di imporre una linea politica e diplomatica netta e di intervento. Ció comporta che in Afghanistan si sta progressivamente ricostruendo la situazione di vent’anni fa: un paese al tracollo, terribilmente instabile anche per via dell’estrema frammentazione etnica, fortemente bisognoso di aiuti umanitari, che però stavolta i talebani non disdegnano e anzi richiedono a gran voce, salvo non rispettare alcuna delle timide richieste della comunità internazionale.
In buona sostanza, dopo la frettolosa ritirata delle forze americane dal territorio, che peggio non poteva essere gestita, e nell’imbarazzante silenzio dell’Occidente, i talebani, anche per dare prova di forza e autodeterminazione, tornano a fare delle donne carne da macello, in una spirale di violenza senza fine e creano così le condizioni per ridiventare la tana sicura del fondamentalismo islamico.
Salve, la sig.ra Giuseppina ha perfettamente ragione solo che in Italia la limitazione dei diritti fondamentali è indirizzata a tutti i cittadini non vaccinati o vaccinati parzialmente. Anche qui ci sono le frasi roboanti per nascondere questa politica velleitaria dove in nome di un’emergenza sanitaria si sta realizzando una dittatura. La mascherina come il velo, togliere le tradizioni, far piombare nell’ignoranza tutti i cittadini. Italia batte Afghanistan 1 a 0.
possiamo paragonarla alla violenza che il governo Draghi sta perpetrando in Italia verso la popolazione che non vuole sottostare alla sperimentazione di massa , perche’ e’ di sperimentazione che si tratta, non di vaccino e ora riversa la sua cattiveria perversa verso i bambini.
dal loro punto di vista niente da eccepire: si sono sempre comportati così e continueranno a farlo sempre in nome del profeta. L’occidente non può cambiare usi, costumi, modi di pensare in una società che va avanti in tal maniera da millenni