Sud, l’Italia gioca la partita della ZES e vince in Europa: si della Commissione e disponibilità ad aiutare tutto il Mezzogiorno


Partita vinta dall’Italia in Europa: la Commissione europea apprezza e approva la proposta per la creazione di una Zona Economica Speciale unica per le regioni del Sud (ZES).
L’istituzione della ZES è “un’importante svolta per rafforzare l’intero Mezzogiorno”, ha dichiarato il premier Meloni, grazie alla quale sarà possibile ridurre “i divari con il resto della Nazione e dell’Ue”.

Il confronto tra la vicepresidente della Commissione Margrethe Vestager e il Ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto ha visto un’ampia disponibilità dell’istituzione europea, che ha inoltre mostrato la propria apertura per una trasformazione della misura “decontribuzione Sud” in intervento strutturale, dopo che già a fine 2022 si era passati dalla proroga semestrale a quella annuale.

Il successo ottenuto ieri in sede europea fa guadagnare all’Italia vantaggi su più fronti.
In primo luogo, viene data una nuova dignità a tutte le regioni del Sud: “La proposta mira ad estendere a tutto il Mezzogiorno le misure di semplificazione e accelerazione delle procedure approvative e autorizzative e di sostegno alle imprese per le ZES”, ha commentato il Ministro Fitto. In particolare, il Mezzogiorno verrà riqualificato “abbandonando la logica assistenzialista che non funziona, ma dando opportunità di lavoro e crescita e rendendo queste aree dell’Italia competitive e attrattive per investimenti ed imprese”, come sottolineato dal presidente Giorgia Meloni.
È fondamentale che vi sia però anche una sburocratizzazione delle procedure, che rendono ad oggi il Sud stagnante su alcune questioni: “Le Zes costituiscono una grande opportunità. Ma attenzione, non bastano. Non basta il titolo, voglio dire. Se poi le articolazioni, le procedure, le semplificazioni debbono fare i conti con normative assolutamente scoraggianti”, ha spiegato il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare Nello Musumeci. In virtù di ciò, dunque, la proposta “mira ad estendere a tutto il Mezzogiorno le misure di semplificazione e accelerazione delle procedure approvative e autorizzative e di sostegno alle imprese per le ZES”. 

C’è poi un altro aspetto da analizzare. Ovvero, quello che riguarda il rapporto Italia-Ue, in particolare quello con la Commissione Europea.
Nonostante le fantasiose teorie secondo le quali l’organo esecutivo europeo avrebbe ingaggiato una lotta contro il Governo italiano (vedi, in particolare, i fantomatici ritardi e le accuse sul Pnrr), la realtà dimostra come, al contrario delle malelingue, la visione portata dall’Italia in Europa gode di stima, di fiducia e di rispetto. E che è proprio per questo che il nostro Paese, con le sue proposte, viene apprezzato e sostenuto.

Il successo ottenuto ieri è “un vero e proprio volano decisivo per l’economia del Sud, dell’Italia e del Mediterraneo, capace di segnare una svolta per il rilancio anche in termini di rinnovata centralità dell’intera area”, come dichiarato dallo stesso Ministro Fitto.
Un successo che fa fede agli impegni assunti in particolar modo dal partito di Fratelli d’Italia, che nel suo programma dedicava un capitolo fondamentale proprio al Sud, quale “opportunità di crescita per l’Italia”. Invertire la tendenza del Sud, da fanalino di coda a forza trainante della nazione. È questo l’obiettivo a cui guardare e per cui si sta lavorando.
La ZES rappresenta un primo passo in questo percorso. Imprime un vero cambio di passo per l’economia e per la popolazione del Sud, che contribuirà in maniera decisiva a rendere il nostro Paese e l’intero continente europeo ancora più competitivi e produttivi.

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