Ennesimo decreto emanato dal governo Meloni mirato a coprire il disastro nel buco del bilancio causato dalla precedente amministrazione di sinistra. Il Corriere della Sera ha calcolato un aumento del debito di circa 22 miliardi all’anno, l’unica certezza è che mancano dei soldi e il governo si è trovato a dover compensare.
Arriva infatti una nuova stretta sul Superbonus, il provvedimento emanato dal governo Conte II che ha causato una voragine nei conti della finanza pubblica. Per arginare il deficit, schizzato nel 2023 al 7.2% dal 5,3%, il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti è intervenuto sulla misura del superbonus, come ha spiegato in conferenza stampa: ‘’Abbiamo eliminato ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano. Abbiamo inoltre eliminato l’istituto della remissione in bonis e previsto per tutte le nuove fattispecie una comunicazione preventiva a inizio lavori in modo da avere una monitoraggio preventivo del fenomeno senza aspettare il caricamento delle fatture sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate.’’- ha poi continuato: ‘’Abbiamo introdotto la compensazione rispetto ai debiti per chi vuole utilizzare il Superbonus: se si ha un ruolo definitivamente accertato, dunque, prima si compensa su quello. Inoltre, prevediamo la limitazione della cessione del credito Ace – agevolazione eliminata dalla riforma fiscale recentemente approvata – perché abbiamo notato un utilizzo fraudolento della medesima mutuando da Transizione 4.0 la comunicazione preventiva, ferma restando la possibilità di compensazione del credito già introdotta con Transizione 5.0’’.
L’obiettivo del governo è dunque quello di correggere l’ennesima spendita irresponsabile di pubblico denaro da parte del duo Cinquestelle-Pd. Un intervento urgente quello del Mef, maturato nel corso del Consiglio dei Ministri, che ha previsto uno stop a cessione del credito e sconto in fattura. Procede anche il lavoro per salvaguardare quei lavori di efficientamento energetico nelle aree colpite dai sismi del 2009 e del 2016, ricordando che solo l’ultimo governo di centrodestra si occupò dei terremotati. Un intervento sicuramente non indolore, come testimoniano diverse levate di scudi da parte delle imprese, dei professionisti, ordini, ma necessario.
Perchè la casa non si può rifare gratis, significherebbe a spese di tutti e non si possono dare soldi per non lavorare. Compito del governo sarà dunque quello di supportare e tutelare un settore strategico da cui passano posti di lavoro e competenze.