Tutti i tormenti del Reddito di Cittadinanza

Contrordine, ragazzi. Giusto ieri Salvini diceva che quota 100 e reddito di cittadinanza sarebbero andati in onda da gennaio, e già oggi scopriamo che per il Movimento 5stelle il via del provvedimento è previsto per Aprile. In realtà, è il solito marchingegno: si parte tra il 9 e il 15 gennaio, ma perché i centri dell’impiego funzionino occorreranno circa 4 mesi, quindi in realtà si dovrebbe partire a aprile. Poi, considerando in che condizioni sono i nostri centri per l’impiego, bisogna essere parecchio ottimisti per pensare che ci si riesca in tempi stretti. In ogni caso, si prevede per i centri per l’impiego l’assunzione di 4000 nuovi addetti. Saranno in carico dell’ Anpal, l’Agenzia per le politiche attive del lavoro, che sarà il centro di coordinamento per i diversi passaggi del reddito di cittadinanza. I nuovi assunti dovranno avere una laurea con competenza sulle politiche attive e svolgeranno il ruolo di “navigator”, come ha detto DiMaio strappando non pochi sorrisi. Il loro principale compito sarà quello di reperire imprese disposte a scommettere sui centri per l’impiego per le nuove assunzioni. Detto ciò, c’è almeno il Fatto quotidiano che assicura di sapere le date precise per l’erogazione del reddito di cittadinanza, e noi ve le riportiamo: la prima mensilità verrà erogata un mese esatto prima delle elezioni europee, la seconda il giorno dopo la data presunta delle votazioni (si voterà tra il 23 e il 26 maggio).
Facciamo ora un rapido riepilogo. E’ “Il Fatto” ad anticipare il decreto, e il governo si prende 4 mesi perché tutto venga realizzato. Il Movimento 5stelle vive una sorta di esaltazione perché forse non sembra vero neanche a loro che ci sarà un provvedimento con questo nome sebbene molto ridimensionato rispetto alle promesse elettorali, mentre alla Lega si stracciano le vesti per quella che è una misura assolutamente assistenziale ma che almeno loro vorrebbero far credere un mezzo di rilancio dell’economia. Anche qui, disaccordo completo. Non ci fosse, forse ci dovremmo preoccupare.
Conte, intanto, sulla Stampa si difende dal modo in cui la manovra è stata portata in Parlamento in aperta violazione dell’art. 72, e dice che per colpa di Bruxelles le tempistiche erano proprio compresse e nella presentazione del governo non c’era alcuna volontà di sgarbo nei confronti del Parlamento. Sarà…
Torniamo al reddito di cittadinanza. Il vicepremier Di Maio ci fa sapere che, a differenza del reddito di inclusione varato dal governo Gentiloni, il reddito di cittadinanza non verrà assegnato in base all’effettivo disagio sociale ma sarà legato alla ricerca attiva del lavoro. Parole che potrebbero depistare se ormai non fossimo abituati a prendere sempre con grande beneficio del dubbio tutto quello che i grillini ci dicono. Quindi, non date retta, non basta essere volenterosi alla ricerca del lavoro per prendere il reddito di cittadinanza, ma occorre avere anche bei problemi finanziari.
Tutto chiaro, quindi. Insomma. Perché adesso è il turno della Lega per chiedere delle modifiche e per pretendere quello che potrebbe essere il “reddito di cittadinanza formato imprese” che, secondo il partito di Salvini, rilancerebbe il provvedimento fuori dall’area assistenziale. La Lega, vorrebbe estendere l’assegno alle imprese che saranno disposte ad assumere lavoratori meno qualificati e che si faranno carico della loro formazione. I grillini bollano ciò come “il peggior caporalato”. Ma non basta, perché i leghisti vorrebbero anche che l’erogazione del reddito di cittadinanza fosse diverso tra Nord e Sud perché secondo i Salviniani – alla faccia delle aperture del loro leader a sud di Roma per rimediare qualche voto – al Sud il reddito di cittadinanza ha molte più possibilità di venire preso con un modo per guadagnare qualcosa standosene a casa senza fare niente. E così ai leghisti viene in mente il “Reddito di autonomia”, modello Lombardia del reddito di inclusione prima e di cittadinanza poi.
E noi, che stiamo a guardare, non possiamo che ammirare quanti tipi di “reddito” ci siano, mentre aspettiamo di vedere se corrispondano a concrete dazioni, visto che secondo Di Maio abbiamo già sconfitto la povertà.
Vediamo ora come approcciare il reddito di cittadinanza, dove fare la domanda per esempio. Chi desidera questo sussidio potrà inoltrare richiesta sul portale web che nascerà espressamente, oppure attraverso gli uffici postali. In seguito, l’Inps valuterà i requisiti e se sufficienti, erogherà l’assegno il 27 del mese, come fosse uno stipendio. Un elemento più volte sottolineato dal M5s dice che dopo tre rifiuti di offerte di lavoro, il reddito di cittadinanza verrà annullato, anche se probabilmente saranno fissati dei parametri geografici sulla distanza massima tra impiego e luogo di residenza.

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RK Montanari
RK Montanarihttps://www.lavocedelpatriota.it
Viaggiatrice instancabile, appassionata di fantasy, innamorata della sua Italia.

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