Bisogna “ricomporre”, non “dividere ulteriormente”. È questo ciò che fanno le “persone serie”, in un momento storico così delicato in cui bisogna rimarcare, ribadire la comunanza di valori e – perché no – di interessi tra Stati Uniti ed Europa in senso lato. È un concetto che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso più volte nei giorni scorsi, ribadito soprattutto dopo lo scontro verbale alla Casa Bianca tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e quello americano, Donald Trump. Con responsabilità e con coerenza, la premier italiana continua a ricordare l’importanza dell’alleanza atlantica, e che ogni possibile divisione favorirebbe soltanto i nemici dell’Occidente.
Meloni bacchetta le opposizioni: “Vadano oltre gli slogan”
A XXI Secolo, in onda su Rai1, Giorgia Meloni ha voluto sottolineare questa sua posizione: “A chi giova la tifoseria?”, si è chiesta. La ricetta deve essere quella del dialogo: “Il lavoro che cerco di fare io è un lavoro di ricomposizione. Poi è possibile che altri non siano d’accordo, ma questo è l’obiettivo dichiarato ed è l’obiettivo che perseguo e che tutti vedono, riuscendo a parlare fortunatamente con tutti, che forse è una cosa che può aiutare in questa situazione”. Un accordo dunque resta possibile, ovviamente: “I toni – ha specificato – danno l’impressione che le posizioni siano molto distanti ma in realtà non lo sono perché tutti hanno lo stesso obiettivo, l’obiettivo condiviso è portare pace in Ucraina, una pace giusta e stabile duratura, definitiva”. È tutto l’Occidente a dover essere unito: “Sono convinta che questo sia un momento nel quale prima di fare una scelta bisogna ponderarla, bisogna cercare di mantenere la calma, ragionare nel modo più lucido possibile, guardando sempre all’obiettivo e alla priorità: per me la priorità è sempre difendere l’interesse nazionale italiano e credo che sia nell’interesse nazionale italiano evitare qualsiasi frattura nell’Occidente perché una divisione ci renderebbe solamente tutti più deboli”. Non possono esserci fazioni in un momento simile. Lo scenario impone una strategia comune, e questo vale anche a livello interno: “La linea mia è che sto con l’Italia in Europa per l’Occidente e le letture infantili le lascio ad altri perché in questo momento non ce le possiamo permettere”, ha ribadito la premier, che ha incalzato le opposizioni sul tema dell’invio di truppe in Ucraina come peacekeeper: “Vorrei chiedere all’opposizione se quando dicono che l’Italia deve stare senza se e senza ma dalla parte dell’Europa” significa anche “che dovremmo mandare i soldati italiani in Ucraina, come ragionano di fare la Francia o altri colleghi: gli slogan sono bellissimi, dopodiché però agli slogan seguono delle scelte”.
Nucleare, Meloni: “Scelta strutturale importante”
Passando alla politica interna, Meloni ha ripercorso le ultime notizie, a partire dal tema dell’energia, con il nuovo decreto emesso dal governo contro il caro bollette. Un decreto con cui “abbiamo investito 3 miliardi per andare incontro alle difficoltà di famiglie e imprese. Queste risorse per le famiglie significano, per redditi con Isee fino a 25mila euro, un contributo di 200 euro nel prossimo trimestre, se ne fanno richiesta. Attenzione, bisogna presentare l’Isee all’Inps, non arriva automaticamente” ha avvertito la premier. La quale ha poi aggiunto: “Abbiamo fatto un’altra cosa molto importante, abbiamo prorogato di due anni l’obbligo per i vulnerabili di passare al mercato libero, uno dei tanti regali che ci hanno fatto le decisioni dei nostri predecessori” ha borbottato. Una strategia che include poi altri stanziamenti per le imprese, tagli agli oneri di sistema, i proventi sull’IVA che verranno reinvestiti sulle bollette. “Poi abbiamo fatto una norma di civiltà: abbiamo imposto l’obbligo di trasparenza ai gestori sulle bollette”. Un tema che si lega giocoforza con quello del nucleare, l’arma più forte, sul lungo periodo, per combattere l’aumento dei costi. Meloni ha parlato di “scelta strutturale importante”, quella cioè di “riaprire il tema del nucleare in Italia, riaprire in Italia la possibilità di portare piccoli reattori nucleari sicuri che possiamo riuscire ad avere in pochi anni per rafforzare la nostra sovranità e indipendenza energetica”.
Fisco, Meloni: “Abbimo dato delle certezze. Prossimo obiettivo? Taglio delle tasse per il ceto medio”
Favorire il nucleare e, sul breve periodo, aiutare le imprese, potrà permettere di affrontare uno dei fattori che più ostacola la nostra crescita. Ma Meloni resta positiva: “Il più grande nemico della crescita è l’incertezza e noi abbiamo obiettivamente una situazione abbastanza incerta a livello internazionale. L’economia italiana tiene e tiene perché in questa incertezza internazionale abbiamo delle certezze a livello nazionale, cioè una stabilità che ci aiuta da questo punto di vista anche ad attrarre investimenti ma la situazione è sicuramente complessa”. Bisognerà comunque continuare a lavorare per la realizzazione anche di altri obiettivi, come il taglio delle tasse al ceto medio: “Ho fatto tutto il possibile per ridurre la pressione fiscale con le risorse che avevo, concentrandomi su quella che, con le poche risorse che avevo, era la priorità: difendere il potere d’acquisto dei redditi più bassi. Abbiamo concentrato le risorse soprattutto sui più fragili”. La sfida resta, dunque, aiutare anche quei redditi che sono il cuore della nostra economia.