“La sinistra mente sapendo di mentire. Infatti, è facile comprendere che la proposta non impone in alcun modo l’utilizzo obbligatorio dei fondi di coesione per la difesa”. Lo dichiara l’esponente Fdi-ECR, Densi Nesci in risposta alle recenti dichiarazioni degli eurodeputati di Alleanza Verdi e Sinistra, nonché alle critiche avanzate da altri esponenti politici alla proposta di revisione della politica di coesione da parte della Commissione Europea. E prosegue: “Piuttosto, si tratta di un’opportunità che viene offerta agli Stati membri, consentendo loro di utilizzare una parte di questi fondi, se lo desiderano, per la difesa e per la costruzione di infrastrutture strategiche che sono essenziali per la sicurezza e la resilienza dell’Unione Europea.
Durante la pandemia, l’Unione Europea ha dimostrato grande solidarietà con l’adozione del Next Generation EU. Ora, in un contesto di crescente instabilità geopolitica, gli Stati membri, in particolare quelli ai confini dell’Europa, chiedono di poter avere accesso a risorse per rafforzare le proprie difese.
Siamo ben consapevoli delle sfide economiche e sociali che affrontano le regioni più svantaggiate dell’Europa e ribadiamo che i fondi di coesione devono rimanere uno strumento di solidarietà per garantire lo sviluppo delle aree meno fortunate. Tuttavia, non possiamo ignorare che la protezione dei cittadini sia una priorità fondamentale in un mondo sempre più instabile.
Continueremo a lavorare per garantire che i fondi vengano utilizzati in modo equo e che le politiche di coesione rimangano al servizio delle comunità locali, per il welfare, e lo sviluppo territoriale, senza dimenticare mai l’importanza della sicurezza collettiva”.