“Mentre l’Unione europea reagisce alla sfida dei dazi con proclami ideologici, le imprese europee stanno affondando sotto il peso di costi energetici fuori controllo, una burocrazia asfissiante e una concorrenza globale sempre più aggressiva”. Così in una nota Daniele Polato, eurodeputato di Fratelli d’Italia-ECR.
“Un buon passo in avanti e’ rappresentato dalla visita di questi giorni del commissario al Commercio Sefcovic negli Stati Uniti. Siamo nel mezzo di una crisi industriale europea senza precedenti: settori chiave come la manifattura, la siderurgia e l’automotive stanno perdendo terreno. Per questo riteniamo che la partita dei dazi non debba essere gestita con reazioni emotive, ma privilegiando la strada del dialogo.
Serve una svolta immediata: bisogna abbattere i costi dell’energia per le nostre aziende. I nostri imprenditori non chiedono sussidi, ma condizioni eque per competere. E oggi l’Europa non le garantisce più”, prosegue Polato, sottolineando l’incoerenza di una politica energetica schizofrenica, nella quale alcuni paesi europei come Francia, Belgio e Spagna, continuano ad acquistare gas liquido russo (circa 16,5 milioni di tonnellate solo nel 2024) alla faccia delle sanzioni, e diversi paesi extra-Ue attraggono investimenti grazie a tariffe energetiche basse e regole semplici. “Ogni euro speso in questa guerra doganale è un euro sottratto al rilancio industriale europeo. Gli imprenditori sono esasperati, e hanno ragione: qui si parla di transizioni ecologiche e digitali, ma intanto centinaia di aziende chiudono i battenti. La realtà è che stiamo perdendo pezzi del nostro tessuto produttivo mentre Bruxelles non fa abbastanza per abbattere i tanti ‘dazi interni’ che ha posto sulle nostre imprese. L’industria europea ha bisogno di ossigeno, non di ideologia.”