Ue, Ricchiuti (FdI): su green deal vince linea Meloni

“La frase che ha accompagnato Fratelli d’Italia durante la campagna per le europee: ‘l’Italia cambia l’Europa’ non era uno slogan ma una bussola. A meno di un anno dalle elezioni ha vinto la linea Meloni anche sul Green deal, dopo quella sui migranti: l’Ue cambia tutto, infatti la nuova normativa ‘Clean industrial deal’ rivede le regole green: le aziende sotto i mille dipendenti esentate dagli obblighi della transizione; due anni in più per rendicontare sulla sostenibilità; 190mila aziende esentate dal calcolo delle emissioni sul carbonio alle frontiere. Giusto per citarne alcune. Se il PD avesse voluto davvero fare qualcosa di sinistra, avrebbe potuto iniziare chiedendo scusa per l’abbaglio clamoroso che hanno preso insieme ai loro ‘compagni’ progressisti negli ultimi lustri, politicamente corretti, multi-culti-green, un abbaglio in cui hanno trascinato tutta Europa. Avrebbe dovuto chiedere scusa per la follia del green deal, quell’idea alla sovietica di piegare l’economia di un intero continente a uno schema ideologico tracciato a tavolino, la cosiddetta conversione forzata i cui costi sociali, secondo queste sinistre da salotto, sarebbero stati dettagli. Il fatto è che i dettagli sono quegli operai in protesta che la loro segretaria abbraccia nei presidi, i danni collaterali di un’idea socialista e dirigista che, come è sempre accaduto nella storia, si è rivelata un fallimento. Oppure prefiguravano un grande successo, sì: ma per Pechino”.

Lo dichiara Lino Ricchiuti, vice responsabile nazionale del Dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia.

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