“Ci siamo astenuti nel voto in Commissione ITRE alla risoluzione sulle industrie ad alta intensità energetica per senso di responsabilità. Riteniamo che il testo sia eccessivamente appiattito su quelle stesse posizioni pseudo-ecologiste che hanno messo molto in crisi l’industria europea, ma al suo interno sono state recepite diverse nostre proposte”. Lo dichiara l’eurodeputata di FdI-Ecr, Mariateresa Vivaldini, shadow rapporteur della risoluzione, a margine del voto in Commissione ITRE.
“Non si può partire dal presupposto che le industrie energivore debbano staccarsi quanto prima dal gas: con cosa dovrebbero alimentarsi, con i buoni propositi?” ha spiegato Vivaldini. “Avevamo chiesto la riforma dell’ETS, collegando le quote a interventi diretti di decarbonizzazione concordati a livello europeo e la sospensione del phase out delle quote gratuite fino alla certezza del funzionamento del CBAM, per impedire una sorta di doppia tassazione alle imprese europee”. E conclude: “Presenteremo emendamenti in Plenaria, anche perché alcuni dei temi più coraggiosi, come il riferimento alla neutralità tecnologica, l’apertura al nucleare, il de-risking degli investimenti, i meccanismi di salvaguardia per l’acciaio e la richiesta di inserire i rottami ferrosi nell’elenco dei materiali strategici, impedendone l’esportazione, portano la nostra firma e ne rivendichiamo la paternità”.