Ufficiale: i fuorisede potranno votare! Un pezzo di storia targato governo Meloni

È fatta, è ufficiale: i fuorisede voteranno alle prossime elezioni europee dell’8 e del 9 giugno 2024. Un passo importantissimo verso una sempre più completa fruizione della democrazia. Perché, di fatto, si tratta di questo: per anni milioni di studenti hanno dovuto rinunciare ai propri diritti di cittadini perché costretti, per ragioni di studio, a restare lontani dai propri seggi, nell’indifferenza della classe politica che, forse temendo il voto dei più giovani, prometteva soluzioni ma che in realtà è rimasta inerte, lasciando gli studenti davanti a un bivio: affrontare un (il più delle volte) costoso viaggio verso il comune di residenza per espletare il diritto al voto oppure rinunciare. Alla faccia dei democratici…

Il dl elezioni, dopo il sì del Senato, ha ottenuto ieri anche il via libera della Camera con 143 voti a favore e 87 contrari. Storico, dunque, l’articolo 1-ter, che introduce in via sperimentale il voto ai fuorisede per le prossime elezioni europee. L’obiettivo ora non è solo allargare la disciplina anche per le altre tornate elettorali, ma anche far rientrare all’interno della normativa altre categorie di persone che si ritrovano lontane dal proprio comune di residenza, come chi è in cura o lavora lontano da casa: è stata infatti già approvata alla Camera una legge delega che impegna il governo a normare anche tali fattispecie.

Il voto ai fuorisede è l’ennesima dimostrazione della coerenza del centrodestra, che si basa su idee che vengono da lontano: “Il primo Ministro della Repubblica italiana a parlare di voto fuorisede è stato il ministro per la Gioventù Giorgia Meloni nel lontano 2010. Questa è la verità: il primo Ministro della Repubblica italiana a parlare di voto ai fuorisede fu Giorgia Meloni, il primo presidente del Consiglio a realizzarlo è proprio la stessa Giorgia Meloni”, ha ricordato in Aula Fabio Roscani, onorevole di Fratelli d’Italia e presidente di Gioventù Nazionale. “È stato detto – ha continuato – che Fratelli d’Italia e il centrodestra avrebbero avuto paura del voto dei giovani ma anche questa argomentazione cade come un castello di carta: è notizia di due giorni fa – ha infatti aggiunto Roscani – che anche il presidente della Consulta nazionale degli studenti è uno studente di destra e realizza questo obiettivo per il secondo anno consecutivo, a scapito di chi racconta che gli studenti e gli universitari voterebbero soltanto a sinistra”.

A rilevare è il voto contrario dell’opposizione. Il solito: pur di attaccare il governo Meloni, pur di non riconoscere un suo grandissimo risultato, si rischia di far saltare tutto in aria, a scapito, in questo caso, dei più giovani, che da anni chiedevano invano alla sinistra risposte sul tema: “Si sacrifica – ha detto Roscani – sull’altare dell’ideologia mezzo milione di studenti che da più di 10 anni chiedevano una risposta dei campioni di coerenza”. Ma, nonostante l’incoerenza della sinistra che aveva reso il voto ai fuorisede una sua prerogativa senza però mai trovare una soluzione, il dl elezioni è stato approvato, segnando così un nuovo pezzo di storia targato governo Meloni.

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