Ultima Generazione contro il 2 giugno: la sinistra glissa e continua con la cantilena dell’antifascismo

C’è da ammettere che Ultima Generazione ha veramente alzato il suo livello di protesta e di contestazione. Non più soltanto statue, monumenti, musei e sedi di Istituzioni, locali e nazionali. Gli eco-vandali hanno tentato il tutto per tutto: bloccare la festa della Repubblica, arrivare fino al Capo della Stato Sergio Mattarella e magari contestarlo. Era tutto pronto, ma hanno trovato la ferma opposizione della Polizia di Stato. Alcuni avevano preparato delle bottiglie di vernice con cui imbrattare, altri avevano iniziato a sdraiarsi per bloccare la parata. L’obiettivo era appunto la storica parata del 2 giugno: inibire il passaggio di Sergio Mattarella e delle altre cariche dello Stato lungo via dei Fori Imperiali verso l’Altare della Patria, dove ci sarebbe stato, di lì a poco, l’omaggio al milite ignoto e alla Repubblica. Insomma, il classico tentativo di mancare di rispetto alla storia e alle Istituzioni della nostra Nazione. Tentativo per fortuna fallito.

15 fermati, Ultima Generazione rivendica

Tra l’altro, gli attivisti di Ultima generazione hanno pure rivendicato l’azione sui social: “Con la nostra azione di disobbedienza civile non violenta abbiamo scelto di mettere i nostri corpi a protezione della Repubblica, perché sogniamo e vogliamo un 2 giugno diverso, in cui davvero si celebri la festa di tutte le persone che sono la Repubblica italiana”. Disobbedienza civile, protezione della Repubblica: gli eco-vandali che si ergono a strenui difensori della Repubblica, per aver tentato di delegittimare il passaggio del presidente Mattarella. In totale sono stati 15 quelli fermati: alle 8:15 tre persone sono state fermate cariche di striscioni in via delle Botteghe Oscure, altre tre alle 8:40 con lucchetti e catene, pronte a incatenarsi per bloccare la parata. Altre tre ancora cinque minuti dopo in via del Corso, con bottiglie piene di liquido nero. E altre nove in Santi Apostoli. Di questi quindici, ben otto aveva già ricevuto il foglio di via obbligatorio, il documento rilasciato dal Questore di Roma con il quale si impediva di partecipare a questo tipo di iniziative. Averlo violato sarà dunque un pesante grattacapo per gli attivisti. Cinque persone hanno tentato pure di sdraiarsi in via IV Novembre, ma sono stati bloccati dai poliziotti.

Classiche e pretestuose proteste

Le loro rivendicazioni sono le classiche. Alcuni hanno sostenuto che quella della Repubblica “è una festa ipocrita, ci sono le alluvioni in Toscana, nelle Marche l’anno scorso, abbiamo bisogno di protezione”. Altri invocavano un aiuto direttamente da Mattarella “per i danni climatici e per chi ha perso il lavoro”. E ovviamente se la sono presa con il centrodestra: “Il governo faccia quello che deve fare, perché non lo sta facendo”. D’altronde, certi comportamenti, c’è da aspettarseli, e non solo per la demenzialità dimostrata in più occasioni dagli eco-vandali: è questa, infatti, la naturale conseguenza della strumentalizzazione delle feste nazionali. Ormai, infatti, non c’è più alcuna ricorrenza libera da altri fini ideologici, tutti pensano che le commemorazioni possano essere il pretesto giusto per farne il campo di una battaglia politica, svilendo così il motivo della festa.

Solita cantilena della sinistra

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, si è espresso contrariamente rispetto ai tentativi degli eco-vandali: “Volevamo impedire il passaggio del corteo della Festa della Repubblica, sono stati fermati dalla polizia. Rivolgo il mio plauso ai poliziotti della questura di Roma che con prontezza e professionalità hanno bloccato i vandali armati di vernice e lucchetti, garantendo il regolare svolgimento della festa di tutti gli italiani”. Da sinistra, ovviamente, glissano, ma non perdono l’occasione per parlare di antifascismo: “Non ci sarebbe stata la Repubblica senza il 25 aprile e il referendum in cui battemmo la monarchia. Buon anniversario, Italia antifascista e repubblicana”, ha detto Laura Boldrini. La solita cantilena che ha stufato gli italiani.

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