“Lascio la Lega di Salvini. Trovo maggiore linearità e coraggio nella politica di Giorgia Meloni. Anche alla luce delle ultime scelte dei partiti e dei relativi posizionamenti, non posso che condividere con Giorgia Meloni il percorso di coerenza intrapreso. E’ lei la nuova Giuditta che taglierà la testa all’Oloferne del pensiero unico.”
Specifico che non sono io ad essere cambiato, è il “contenitore” semmai che sembra esserlo. Mi ero avvicinato alla Lega affascinato dalla rivoluzione del buonsenso. Ecco, credo che oggi questa “rivoluzione” la stia portando avanti solo Giorgia Meloni.
Penso che la linea politica di Giorgia Meloni spicchi in maniera sempre più evidente per linearità e profondità in questo periodo di trasformismo dilagante. In lei trovo una visione chiara, non ondivaga, non umorale, non superficiale. Una politica che ha basi solide e un progetto di futuro ben definito per il nostro Paese che parte dalla centralità dell’interesse nazionale e dalla tutela delle identità a fronte delle derive del globalismo. Come insegna Giorgia, il tema dell’ identità ha tante declinazioni (identità nazionale, religiosa, personale etc).
Oggi credo che un contributo importante alla tutela delle identità possano darlo gli omosessuali conservatori, cioè le persone che, come me, non si riconoscono nei dettami delle lobby lgbt+ affini alla sinistra, ma che vogliono opporsi, ad esempio, alla censura del politicamente corretto con leggi bavaglio o alla normalizzazione dell’omogenitorialità e legalizzazione delle pratiche per generare figli con “due padri” o “due madri”, cioè privandoli di almeno un genitore biologico. Una pratica che trovo egoistica e cinica, ben lontana dall’amore e dell’altruismo di cui parla chi cerca di sponsorizzarla. Siamo in tanti a pensarla così e negli ultimi due anni ho raccolto i feedback e le testimonianze di tanti che mi hanno confidato di sentirsi, finalmente, davvero rappresentati da qualcuno.
Per questo ho creato la pagina Facebook “Omosessuali di Destra”: Non certo per creare nuovi ghetti o nuove sette autoreferenziali, ma semplicemente per comunicare il fatto che esistono tante persone (che finora non hanno avuto voce) che non amano aderire a movimenti o definirsi “LGBT+”, che riconoscono che la famiglia naturale non sia equiparabile a nessun altra forma di unione, che l’utero in affitto è una pratica esecrabile, che la libertà di espressione e la libertà religiosa sono valori fondamentali da difendere… insomma per far passare il messaggio che la sinistra e gli attivisti arcobaleno non hanno e non devono avere il monopolio sulla vita e sul sentire di tutti.
Anche Giorgia Meloni ha condiviso dei contenuti dalla pagina Omosessuali di Destra e ne sono stato onorato. Sia un mio video a luglio in cui mostravo le criticità del ddl Zan, sia un video che avevo organizzato a ottobre insieme ad altri ragazzi omosessuali del mio gruppo per sostenere la linea di Giorgia in merito all’urgenza di risolvere la crisi economica, piuttosto che fossilizzarsi sulla cosiddetta omotransfobia. E ciò dimostra anche l’attenzione che ha Giorgia Meloni verso questo tema e verso le persone di ogni orientamento che condividano la sua visione patriottica. Impegno profuso anche attraverso il dipartimento dedicato alle Pari Opportunità presieduto dalla senatrice Isabella Rauti. Penso che FdI stia diventando un partito inclusivo e che ha saputo innovarsi restando, allo stesso tempo, fedele a sé stesso.
Sicuramente per quanto riguarda questo mio passaggio in Fratelli d’Italia, le scelte che hanno fatto i partiti in merito al Governo Draghi sono state per me un’ennesima conferma. Fratelli d’Italia nasce in contrapposizione al governo tecnico Monti. Ora, come si poteva pretendere che ingoiasse passivamente un altro governo tecnico che, di fatto, impedisce di dare la parola agli italiani con libere elezioni? Giorgia Meloni ha sempre detto “mai col PD e mai coi 5 stelle”. Mi sembra logico che non ci stia ad andare a mettersi insieme a PD, 5 Stelle, Leu e Renzi, cioè con coloro che sono responsabili dell’attuale situazione e che hanno una visione diametralmente opposta a quella del suo partito. Penso siano gli altri partiti di centrodestra più in difficoltà ad argomentare le loro posizioni in questo momento.
Per annunciarlo sui social ho scelto come immagine il quadro di Caravaggio di Giuditta e Oloferne. Giuditta è la donna forte e libera per eccellenza dell’Antico Testamento. Giuditta con il suo ingegno riesce a liberare la città dall’assedio di Nabucodonosor e il culmine del racconto è quando taglia la testa al generale Oloferne, dimostrando, peraltro, capacità che venivano considerate esclusivamente maschili. In quell’immagine, in senso figurato, ci vedo come Giorgia Meloni possa recidere il pensiero unico e tutte quelle ideologie che oggi cercano di assediarci e che fanno il male dei popoli.