“Il mare è il nostro fratello blu, e in quanto tale va tutelato e salvaguardato. Oggi possiamo farci aiutare dal progresso e in questo senso le operazioni in mare con il ricorso alla posizione dinamica, saranno meno impattanti per i fondali e le sue coste”.
Così il senatore di Fratelli d’Italia Costanzo Della Porta nel corso della conferenza stampa di sua iniziativa dal titolo: “un mare di risorse”, svoltasi oggi in Senato, con la presenza del ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare Nello Musumeci e diversi esperti del settore, sia della marina mercantile che professori universitari.
“Grazie al posizionamento dinamico le operazioni saranno più sicure e veloci perché evitano, ad esempio, i sistemi di ancoraggio che ancora oggi sono molto dannosi per le infrastrutture marine, sottomarine e i fondali. Operazioni che sono nell’ottica di un miglioramento delle azioni effettuate in mare, nel pieno rispetto del mare. Un sistema, in sintesi, che permette di usare la tecnologia per raggiungere obiettivi che un tempo sarebbero stati impensabili e che sono fondamentali per le sfide che ci attendono”, conclude Della Porta.
La strategia del governo in tema di strategia marittima
Un’occasione, per il ministro Musumeci, anche per fare il punto sugli obiettivi del governo Meloni in tema di strategia marittima. “Come Governo riteniamo che l’Italia possa contare nel mondo se conta nel Mediterraneo”, spiega il Ministro, “E può contare nel Mediterraneo se presenta una strategia di politica marittima capace di accreditarla come un riferimento sul piano della cooperazione internazionale, soprattutto in vista del Piano Mattei, strumento di dialogo e di scambio con diversi Paesi africani. “Stiamo lavorando ad una legge quadro sulla dimensione subacquea”, ha annunciato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, alla conferenza stampa di presentazione di “Un mare di risorse” presso la sala Nassirya del Senato. “Oggi l’Italia, e non soltanto, gioca la sua partita su due dimensioni: lo Spazio e la Subacquea. Si gioca una partita di aspra, ma leale, competizione. L’Italia può essere il primo Paese dell’Unione europea ad avere una legge quadro sul dominio subacqueo”, ha spiegato per poi concludere: “Abbiamo ormai netta la percezione che per ragioni geopolitiche, economiche e scientifiche lo spazio sconosciuto della dimensione subacquea, che è l’80 per cento, diventerà un luogo affollato da interventi pubblici e privati”.