La situazione nelle università italiane inizia realmente a complicarsi. Tra minacce agli studenti di destra, occupazioni anti-Israele, letture del Corano e risse tra gli stessi esponenti di sinistra (fanno a gara a chi è più pro-Palestina), gli atenei delle maggiori città italiane stanno vivendo mesi bui su cui piomba inevitabilmente lo spettro degli Anni di Piombo, il cui ritorno, in caso di mancato cambio di marcia repentino, è stato già profetizzato da molti che ha vissuto quel periodo, come il presidente del Senato Ignazio La Russa. I requisiti ci sono tutti: estremizzazione dei contenuti (come il boicottaggio delle relazioni universitarie con gli atenei israeliani) e dei modi (non c’è neppure bisogno di fare esempi); violenze, scontri con la polizia, minacce. E non servono a nulla neppure gli appelli alla calma e alla moderazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che anzi è stato anche vittima di minacce e contestazioni: “Pagherai tutto”, gli urlavano i studenti pro-Palestina mentre alcuni giorni fa il Capo dello Stato era impegnato in un convegno alla Sapienza. Malgrado, tra l’altro, Mattarella avesse accettato l’invito al dialogo degli stessi studenti, che gli avevano chiesto di rispondere a una loro lettera. “L’Italia contrasta ovunque la violazione dei diritti”, aveva detto in un discorso puntuale, con il quale erano stati ricordati il popolo palestinese, le vittime israeliane del 7 ottobre e tutte le altre donne “incarcerate perché indossavano male il velo” e “che non possono studiare in Afghanistan”. Un discorso di ampio respiro che non è bastato per evitare le contestazioni dei figli di papà in kefiah, con la complicità dei “professionisti dell’informazione” che, sui loro giornali, salvo poche eccezioni, hanno preferito dare risalto all’apertura di Mattarella ai pro-Palestina piuttosto che alle offese, gravi, verso un Presidente della Repubblica.
Studenti di destra minacciati
Non avevano quasi neppure finito di ripulire i muri imbrattati dell’ateneo dalle scritte contro Mattarella e il rettore Polimeni (un intervento costato circa 50mila euro), che ecco apparire nuove scritte. Questa volta contro gli studenti di destra, i ragazzi di Azione Universitaria, movimento degli universitari ascrivibile a Fratelli d’Italia. “Azione universitaria tutti appesi”, “fascisti di m***a”, e poi ancora insulti verso Damiano Vulpiani, vicepresidente del gruppo alla Sapienza, evidentemente non gradito dagli studenti di estrema sinistra per il suo ruolo di rappresentante eletto occupato per sei anni. E non è la prima volta che Vulpiani e i giovani di Azione universitaria vengono minacciati. Talvolta sono stati anche aggrediti fisicamente da più militanti di estrema sinistra e da membri dei centri sociali. Basti ricordare, ad esempio, il tentativo di bloccare un convegno organizzato dalla sigla nell’ottobre del 2022 e che vedeva come ospiti Daniele Capezzone e Fabio Roscani, deputato di Fratelli d’Italia e presidente di Gioventù Nazionale.
A Torino gli studenti occupano in kefiah
Spostiamoci al Nord, dove l’estremizzazione islamica sta diventando sempre più irruenta. Considerando soprattutto il fatto che gli estremisti in kefiah restano, per ora, una minoranza. Le immagini che arrivano da Torino sono inquietanti: tre giovani studentesse in kefiah a mo’ di velo, una tenda come sfondo, un banchetto rosso e una bandiera palestinese in primo piano. Occupato il rettorato per ottenere la rinuncia, da parte dell’ateneo, degli accordi scientifici con le università dello Stato ebraico. L’annuncio delle tre fa seguito a un lungo intervento, avvenuto alcuni giorni prima, di un esponente della comunità islamica: un intervento sulla Palestina, su Gerusalemme, e sulla jihad. L’università laica che diventa araba. E la Mole, simbolo della città, nata come una sinagoga, diventa luogo ideale per proiettare una bandiera palestinese. Altri due episodi per completare il quadro: alla Statale di Milano, dove va avanti la tendopoli progettata dagli studenti di estrema sinistra all’interno del cortile interno, i pro-Palestina hanno trovato lo scontro fisico con gli attivisti di Lotta Comunista. Mentre a Firenze, una stella di David, con tanto di minaccia, è apparsa sulla porta di un docente. Anarchia totale.