Con 184 voti favorevoli è stato approvato oggi il ddl di delega al governo per la riforma fiscale.
Passo importante per realizzare quella riforma del fisco da subito voluta dal Governo Meloni, in cui il fisco non è più oppressore ma amico, per cui i contribuenti saranno meno vessati e più agevolati.
Cosa succede adesso?
Adesso toccherà al Governo mettere i tasselli al loro posto.
In primo luogo, ci sarà la revisione delle aliquote IRPEF, che passano da 4 a 3, con l’individuazione di un’unica fascia di esenzione fiscale.
Boccata d’aria anche per le tasse, che saranno di meno relativamente ai premi di produttività, straordinari e tredicesime.
Viene poi data particolare attenzione alle fasce più deboli, sulle quali verrà esercitata meno pressione fiscale, facendo entrare più soldi nelle tasche delle famiglie.
Infine, ci sarà anche una modifica dell’IVA, con la revisione del numero delle aliquote e delle regole sulla detrazione. Verrà modificata anche l’IRAP, che si intende abrogare inglobandola man mano in una sovraimposta IRES.
Proprio quest’ultimo sarà ridotto per le imprese che investono e creano posti di lavoro.
Ancora, lo Stato e i contribuenti potranno accordarsi per fissare la base imponibile, indipendentemente dal reddito. In questo modo, il cittadino saprà in anticipo quante tasse dovrà versare nel biennio successivo.
L’obiettivo generale
Con la riforma fiscale il Governo Meloni punta su una leale collaborazione tra Stato e cittadini. Grazie a questa nuova concezione, il fisco diviene amico, più giusto, equo ed efficiente, ben lontano da quello ad oggi conosciuto in cui a prevalere sono solamente controlli e sanzioni.
Vengono messe al centro le famiglie e le fasce più deboli, ponendo l’attenzione alle famiglie, e ai costi sostenuti per i figli, per la casa e per la salute.
Semplificazione, riduzione della pressione fiscale e maggiori tutele per i cittadini sono i pilastri sui quali si basa la riforma fiscale voluta dall’attuale esecutivo. In questo modo non solo si crea un nuovo rapporto basato su fiducia ed equilibrio tra Stato e cittadini, ma si procede con accortezza a ridurre la pressione fiscale, a contrastare l’evasione fiscale e dunque così facendo si contribuisce al rilancio dell’intera Nazione, con una economia più forte e una fiscalità più giusta.