Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, invitato dal primo ministro georgiano, Irakli Kobakhidze, lunedì ha visitato la Georgia, dopo la vittoria, sebbene circondata da molte polemiche, che il partito Georgian Dream, che governa il paese da 12 anni, aveva ottenuto nelle elezioni parlamentari,.
Durante la sua visita a Tbilisi, il leader ungherese si è congratulato personalmente con il leader del partito al governo, scatenando critiche da parte dei suoi partner europei. La posizione di Orban, attualmente presidente di turno del Consiglio Europeo, è stata accolta con indignazione tra i paesi dell’UE e della NATO, che considerano il suo sostegno alla Georgia ed i suoi legami con la Russia una contraddizione rispetto ai principi democratici europei.
Orban ha ribadito la sua fiducia nel processo elettorale georgiano, sostenendo che “nessuno ha messo in discussione che queste elezioni siano state giuste e democratiche”.
Dal canto suo, Kobakhidze durante l’incontro ha affermato: “L’Ungheria ha sostenuto ferventemente la Georgia nel suo cammino verso l’integrazione europea e ha svolto un ruolo speciale nell’ottenere lo status di candidato da parte della Georgia. Volevo ringraziare personalmente Viktor Orban per tutto questo”.
Di fronte al malcontento popolare ed alle critiche degli osservatori, la Commissione Elettorale Centrale georgiana ha annunciato un riconteggio dei voti in circa il 14% dei seggi elettorali del paese. Questa misura sarà attuata in cinque centri di voto, selezionati a caso in ciascuno degli 84 distretti elettorali, nel tentativo di offrire maggiore trasparenza. Nonostante questi problemi, la Commissione aveva precedentemente assicurato che il processo era stato “libero e giusto”.
D’altra parte, un gruppo di tredici ministri degli Affari Esteri del blocco comunitario ha espresso il proprio malcontento attraverso un comunicato, in cui hanno affermato che “Orban non parla a nome dell’UE”. Nel messaggio, i ministri hanno messo in discussione la visita di Orban in Georgia, definendola “prematura”.
Il risultato delle elezioni parlamentari georgiane è stato circondato da incertezze, dopo che due sondaggi “exit poll” hanno fornito previsioni contrastanti. Uno di essi ha previsto una vittoria agevole per il partito al governo, mentre l’altro ha previsto una maggioranza per l’opposizione. L’opposizione ha dichiarato dopo le elezioni che non ne avrebbe accettato i risultati.
Durante il periodo della campagna, il partito al governo Georgian Dream è stato frequentemente attaccato dall’Occidente per la sua propaganda anti-LGBTQ e le sue riforme a favore della sovranità. La posizione di Orbán a Tbilisi potrebbe essere vista come una strategia di consolidamento dell’influenza dell’Ungheria nella regione. Ma è chiaro che i mezzi progressisti attaccano sempre i governi conservatori.