Il Messico è profondamente scosso dall’omicidio del sindaco di Chilpancingo, Alejandro Arcos Catalán, anche a causa della maniera terribile con la quale, la scorsa domenica, è stato assassinato, meno di una settimana dopo l’assunzione del suo nuovo incarico.
Ancor prima che l’omicidio fosse confermato ufficialmente, sui social media circolavano diverse fotografie che documentavano il crimine brutale. In una di esse si vede il corpo decapitato dell’uomo all’interno di un camion. Il torso della vittima era nel sedile del passeggero ed era coperto con una coperta grigia. In una seconda immagine si osserva la testa del sindaco, collocata sopra il veicolo. Al momento non ci sono persone arrestate.
Il crimine è avvenuto tre giorni dopo quello del suo segretario generale, Francisco Tapia, anch’egli assassinato in una strada del centro di Chilpancingo.
Il segretario della Sicurezza ha ribadito che Arcos Catalán non disponeva della protezione della Guardia Nazionale, perché non aveva presentato alcuna richiesta in tal senso. Tuttavia, ha assicurato che si lavorerà congiuntamente con il governo di Guerrero per far luce sull’accaduto.
Durante la cerimonia di insediamento, Arcos Catalán aveva invocato la pace in mezzo a una terribile ondata di violenza e si era impegnato a rafforzare la sicurezza del comune con l’aiuto dell’Esercito Messicano.
Nel suo primo discorso come sindaco, aveva espresso il desiderio che tutti i settori della società si unissero nella lotta contro la criminalità: “La sicurezza richiede l’impegno di tutti, faccio appello ai tre livelli di governo, agli imprenditori, alla società civile e alle famiglie di Chilpancingo, vi chiedo, con il cuore in mano: aiutatemi a lottare e a costruire la pace, la pace di cui tutti abbiamo bisogno”.
Chilpancingo de los Bravo è uno degli 85 comuni che compongono lo stato di Guerrero, situato nella regione sud-occidentale del Messico, sulla costa del Pacifico. Attualmente, lo stato è governato da Evelyn Salgado Pineda, membro del partito al potere, il Movimento di Rigenerazione Nazionale.
Guerrero, e in particolare Chilpancingo, è stato teatro di una guerra spietata tra gruppi criminali locali che cercano di controllare il traffico di droga e attività come il sequestro, l’estorsione e il commercio informale. La regione è diventata un territorio conteso da fazioni come Los Tlacos e Los Ardillos, che, secondo le indagini, sarebbero dietro una lunga serie di crimini e minacce che mantengono la popolazione in uno stato di costante paura.
Oltre 450.000 persone sono state assassinate e decine di migliaia sono scomparse in Messico da quando il governo ha dispiegato l’esercito per combattere il narcotraffico nel 2006. I politici, in particolare a livello locale, sono spesso vittime della violenza legata alla corruzione e al traffico multimiliardario di droga.
Quanti sindaci avranno la forza di opporsi alle pressioni della criminalità organizzata dopo quanto successo al loro collega Arcos Catalán? Siamo di fronte ad una nuova versione del “Uccidine uno per educarne mille”, ma anche allo spettacolo inquietante di un paese che, in pochi decenni, è diventato ostaggio del narcotraffico e delle organizzazioni criminali.