Vitalizi, Conte bluffa: sono stati eletti M5S e PD a far tornare i maxi assegni

Continuano le bufale di Conte, che ha la straordinaria capacità di ribaltare la realtà raccontandola come lui la vorrebbe.
Facendo leva sul tema-acchiappavoti dei vitalizi urla a gran voce che questo Governo dice no al salario minimo e sì ai massimi vitalizi. Ma in realtà è stato proprio un eletto M5S che ha poi lasciato il partito grillino a sostenere il ripristino dei vitalizi per gli ex inquilini di Palazzo Madama.

Ma capiamo meglio la questione.

Partiamo dal 2012, anno in cui vengono annullati i vitalizi, prevedendo per i parlamentari un sistema contributivo e non retributivo, ad eccezione di quanti avessero svolto un mandato fino al 31 dicembre 2011.

Nel 2018, con la delibera 6 del 16 ottobre 2018, viene invece esteso il sistema contributivo anche agli assegni maturati entro la fine del 2011, con la conseguente riduzione del vitalizio degli ex parlamentari.

Arriviamo al 5 luglio 2023, quando si riunisce il Consiglio di garanzia del Senato per votare sull’eliminazione della delibera del 2018, che passa, facendo tornare maxi assegni a 851 ex senatori e a 444 familiari di senatori deceduti.

I voti a favore per l’eliminazione della delibera e dunque a favore della reintroduzione dei vitalizi sono stati quelli di Ugo Grassi (eletto M5S) e di Lugi Vitali (Forza Italia), mentre la Valente (PD) si è astenuta. I contrari sono stati Alberto Balboni e Pasquale Pepe, rispettivamente Fdi e Lega.

I vitalizi sono quindi sì stati reintrodotti, ma solo per gli ex senatori fino al 2012. Nessun vitalizio, nessun aumento per gli attuali parlamentari. Una decisione forse discutibile, ma che, tra le altre cose è stata comunque contrastata dal partito di Fratelli d’Italia. Al contrario dei Cinque Stelle, che l’hanno ben accolta.

Qui il vero scandalo non è il Governo che reintroduce i vitalizi a tutti (spoiler: falso), ma il fatto che la realtà sia stata ancora una volta travisata e raccontata come pare e piace, senza però avere la decenza di informarsi su quanto viene fatto all’interno del proprio partito, riuscendo così ad auto sabotarsi con una nuova e imbarazzante figuraccia.

È questa l’ennesima caduta di stile di Conte&co. che non solo fa emergere ancora più chiaramente come la sinistra non sia più in grado di trovare argomenti per rispondere alla maggioranza, ma che anche quando li trova riesce a trasformarli in un totale bluff.

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2 Commenti

  1. “Arriviamo al 5 luglio 2023, quando si riunisce il Consiglio di garanzia del Senato per votare sull’eliminazione della delibera del 2018, che passa, facendo tornare maxi assegni a 851 ex senatori e a 444 familiari di senatori deceduti”….. E quindi????!!! Per me è una vergogna che sia “passata”……ma guarda un po’: chiedete sacrifici al popolo e questi poverini che fanno??? Non è giusto…. Secondo qualcuno…. Fare il politico non doveva essere una missione? Non pretendiamo che lavorino gratis i politici, ma che delusione per questa eliminazione della delibera. Pensiamo a chi non avrà la pensione….per non parlare dei giovani che se ne devono andare via….. Bbba…. Forse fanno bene quelli che non votano più? A che serve?

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