“Warning volutamente polemici”: Meloni risponde alle accuse sul PNRR con quinta, sesta e settima rata

Va avanti con costanza e coerenza il lavoro del governo Meloni sul PNRR con l’ultima cabina di regia tenutasi ieri. A fare il punto della situazione con un occhio al futuro è stata il presidente del Consiglio Giorgia Meloni tramite i suoi profili social: “Il 2024 – ha scritto – è un anno decisivo ed è necessario assicurare il massimo presidio dell’attuazione di tutte le misure concordate per il raggiungimento degli obiettivi previsti, anche in vista della presentazione della sesta e della settima richiesta di pagamento”. La cabina di regia sul PNRR di ieri, convocata dal ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto e presieduta da Giorgia Meloni, si è avuta con l’intento di verificare il raggiungimento dei 52 obiettivi per ottenere la quinta rata della quale è già stata fatta richiesta a fine 2023, e di monitorare gli obiettivi da raggiungere per la sesta e settima rata dopo la rimodulazione del Piano.

Come si evince, prosegue spedito il lavoro di attuazione del PNRR, dopo che nel 2023 sono stati registrati risultati importantissimi. Non a casa Meloni parla a ragione di “bilancio estremamente positivo” per l’anno appena concluso, che può vantare il raggiungimento di traguardi fondamentali per la Nazione: la verifica degli obiettivi per il pagamento della terza rata, la rendicontazione per la quarta rata versata dall’Europa, il raggiungimento degli obiettivi necessari per la richiesta della quinta rata, la revisione del PNRR con l’implementazione del Capitolo REPowerEU e approvata dal Consiglio Europeo. Grazie alla celerità del governo, sono stati raggiunti due primati: l’Italia non solo è la prima Nazione a ricevere il pagamento della quarta rata dalla Commissione Europea ma anche la prima a richiedere la quinta. “Dobbiamo essere molto orgogliosi – ha scritto Meloni – di questo traguardo, che non era affatto scontato. È un obiettivo che ha richiesto tanto impegno, ma il risultato finale è molto gratificante e ringrazio tutti, ad ogni livello, per il contributo che hanno dato”.

Parlando in termini economici, le cifre della quinta, sesta e settima rata, in conseguenza anche alla rimodulazione del Piano, saranno essenziali per la crescita della Nazione: si tratta rispettivamente di 10,6 miliardi, 9,1 miliardi e 19,6 miliardi di euro, ai quali vanno aggiunti 551 milioni provenienti dal perfezionamento del REPowerEU. Col nuovo Piano, in particolare, sono previste delle misure importanti, come lo stanziamento di 12 miliardi di euro in sostegno alle imprese in vari settori, dalla tecnologia green alla transizione ecologica. Poi altri 1,2 miliardi per la ricostruzione di Marche, Toscana ed Emilia-Romagna (Regione dove oggi è prevista la visita del premier), 5 miliardi per nuovi treni a emissioni ridotte e per la realizzazione di nuovi edifici scolastici. Sono previste misure particolari anche per il Meridione, soprattutto in tema di trasporti: nella quinta rata è prevista l’elettrificazione della linea ferroviaria del Mezzogiorno con particolare riguardo alla tratta Salerno-Reggio Calabria. Ed è proprio dal Sud che arrivano pareri contrastanti la gestione del PNRR: secondo i sindaci e gli amministratori locali di Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico, il nuovo Piano comporterebbe delle perdite proprio per il Meridione. Ma un rimodulazione era necessaria, in virtù anche delle “circostanze oggettive sopravvenute” quale ad esempio il brusco aumento dell’inflazione, al fine di permettere che i fondi destinati a progetti divenuti inattuabili non andassero persi per sempre. E dunque, anche da questo punto di vista, emerge la serietà del governo Meloni che sta riuscendo a mantenere tutte le promesse fatte con gli italiani e tutti gli impegni presi con le Istituzioni europee. Del PNRR è tornata a parlare anche oggi Giorgia Meloni, nel corso del suo intervento in occasione della firma dell’accordo per lo Sviluppo e la coesione tra il governo e la Regione Emilia-Romagna. Meloni ha rimarcato gli ottimi risultati del governo in Europa: “Il mio obiettivo, il nostro obiettivo – ha detto – è trasformare l’Italia da Nazione che spesso è stata considerata fanalino di coda nell’utilizzo dei fondi europei, a Nazione che possa diventare modello per l’utilizzo dei fondi europei”. L’Italia dunque sta cambiando rotta anche nei consessi internazionali, soprattutto in quanto a efficienza e credibilità. Ciò basta a spiegare la pretestuosità delle argomentazioni di chi mette in dubbio la strategia del governo soprattutto riguardo a una presunta cattiva gestione dei fondi: “Ricordo tutti i warning sull’utilizzo del PNRR, alcune volte anche volutamente polemici”. Ma, ciononostante, il lavoro è stato portato a termine: dopo tutti i risultati ottenuti, il PNRR è stato anche rinegoziato, “cosa che – ha concluso il premier – si diceva impossibile”.

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