“In questa Aula sarebbe dovuto essere presente anche l’allora ministro Di Maio che annunciò urbi et orbi che Whirlpool era salva, che i posti di lavoro sarebbero addirittura rientrati dalla Polonia mentre oggi invece Whirlpool ha chiuso. Questa vicenda è il simbolo di quanto succede nella nostra Nazione. Per tre anni abbiamo urlato, quasi da soli, nel contestare un’Europa matrigna che stringe un cappio al nostro collo. Una volta si delocalizzava in Cina, in India o in Brasile. Oggi basta delocalizzare a un’ora e un quarto dall’Italia per ottenere vantaggi economici: in Slovenia la tassazione unica sulle imprese è un terzo che in Italia. La Whirlpool ha preso contributi pubblici per milioni di euro, promettendo un piano di rilancio industriale e prendendoci in giro. Ma il problema è anche un altro: i licenziamenti collettivi sono stati votati dalla sinistra che scende in piazza dicendo di difendere il lavoro ma nei fatti così non è”.
Così il deputato di Fratelli d’Italia, Walter Rizzetto, durante la discussione generale sulla mozione concernente iniziative volte al rilancio del sito produttivo Whirlpool di Napoli e alla salvaguardia dei relativi livelli occupazionali.